A Napoli si regalano libri: arriva il panaro della cultura, a cui attingere se non si può acquistarli

L'iniziativa arriva da un libraio del Vomero, Enzo Di Nocera, che ogni giorno riempie la cesta davanti alla sua bancarella con rimanenze, romanzi rosa e gialli o titoli attuali. Aiutato da sua nipote Vittoria e dalla solidarietà dell'intero quartiere

panaro della cultura

Il “sospeso” è tradizione antica: un gesto di altruismo e filantropia, che consiste nel lasciar pagato qualcosa per chi non può permetterselo anche se non conosciamo l’identità del destinatario. Tipica espressione della “napoletanità” migliore, tale consuetudine è stata codificata anche nel motto del medico e filantropo beneventano Giuseppe Moscati, che recitava“Chi ha metta, chi non ha prenda”.

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PANARO DELLA CULTURA

In principio fu il caffè al bar, poi la spesa sospesa durante il lockdown per gli indigenti fino ad arrivare ai libri  in regalo per chi non può acquistarli. Davanti una piccola bancarella-libreria storica in via Luca Giordano, al Vomero, infatti, oggi si può ammirare un “panaro” pieno di libri in omaggio. Un cesto sempre curato, tra volumi pescati nelle rimanenze, romanzi rosa, gialli e anche uscite attuali, riempito personalmente dal libraio Enzo Di Nocera, 52 anni (di cui 44 trascorsi tra i libri), e da sua nipote Vittoria Russo, 25enne già decisa a seguire le orme di famiglia, rilevando, quando sarà necessario la bancarella di famiglia.

Al panaro della cultura ogni giorno attingono circa 25 persone, chi passa casualmente nel quartiere e chi, invece, ci arriva di proposito. Enzo, appassionato di libri e di cultura sin da bambino, quando a 8 anni aveva iniziato a lavoricchiare, e gironzolare, in una libreria nel centro storico vicino alla tipografia del nonno, non ha paura che se ne approfittino, nonostante il rischio ci sia, di sicuro: «Conosco bene chi vive di lettura, chi campa con pane e libri. E poterli aiutare in un momento difficile mi rende felice – confida in un’intervista a La Repubblica Napoli – di sicuro c’è chi ci marcia, chi non ne avrebbe bisogno ma si porta via dei libri senza pagarli – prosegue – spero che almeno li facciano circolare e che prima o poi arrivino nelle case di chi non ha i soldi per acquistarli».

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LIBRI SOSPESI NAPOLI

Il periodo dell’emergenza sanitaria appena trascorso ha messo in difficoltà sia i commercianti che i cittadini: per far fronte a tutte le necessità ciascuno ha donato ciò che poteva e preso ciò di cui necessitava. Enzo e sua nipote hanno deciso di mettere a disposizione libri e cultura, un patrimonio che vive in città dal 1979, anno in cui hanno aperto la bancarella-libreria sulla falsariga delle storiche bouquinistes della Rive Gauche della Senna, a Parigi, dalle quali era rimasto rapito durante un viaggio.

Enzo ha stimato di aver regalato più di 200 libri, e ogni giorno si dedica a riempire la cesta sia con titoli dal magazzino che con libri più recenti, oltre che con le donazioni dei clienti. L’iniziativa è stata talmente apprezzata, infatti, che molte e molti hanno deciso di dare il proprio contributo a questo speciale bookcrossing donando libri che non si leggono più o doppioni di volumi che si sono amati particolarmente a cui si vuole donare una seconda vita e una seconda casa.

Al progetto del panaro della cultura ha partecipato anche un’ospite d’eccezione, la console statunitense Mary Avery, di stanza a Napoli, che ha lasciato nel cestino un classico come Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, libri teen a tinte rosa come Twilight di Stephanie Meyer e letteratura italiana contemporanea come L’amica geniale di Elena Ferrante.

(Immagine in evidenza tratta dal quotidiano La Repubblica // Photocredits Repubblica.it)

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