Massimiliano torna in carcere per dirigere il panificio dei detenuti

La storia avviene a Cuneo, dove la cooperativa sociale Panatè Lievitati ha creato un’attività per dare un lavoro alle persone dopo che hanno scontato la pena

Massimiliano Cerullo, 42 anni, di origini napoletane, ha scontato otto anni nel carcere di Cuneo. Poi finalmente ha riconquistato la sua libertà, ma non ha dimenticato la straordinaria esperienza che ha fatto a Cuneo, grazie al panificio gestito dalla cooperativa sociale Panatè Lievitati. La cooperativa produce, con il lavoro dei detenuti di Cuneo e di Fossano, pane e prodotti da forno, e riesce a venderli a centinaia di negozi, anche all’estero (Svizzera, Romania, Inghilterra e Germania). Nel panificio del carcere di Cuneo lavorano 13 persone, delle quali 12 con un contratto a tempo indeterminato, L’attività è anche un’occasione unica per i carcerati di acquistare una professionalità da spendere sul mercato del lavoro, uno volta scontata la pena. E questa è stata proprio la scelta di Massimiliano che ha deciso di rientrare nel suo carcere di Cuneo, e non per un nuovo reato, ma per dirigere il panificio creato durante la detenzione. L’ex detenuto, oggi direttore del panificio, commenta così la sua scelta: “Avrei potuto lavorare anche fuori, o all’estero, ma ho di stare ancora insieme ai miei ex compagni, per mostrare e raccontare loro la vita vera che li aspetta una volta usciti dal carcere”.

Foto tratta da La Stampa.

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