Paratiroidi: a cosa servono e come si proteggono

Producono un ormone, il paratormone, fondamentale per l’equilibrio metabolico di alcuni minerali. Se l’attività è insufficiente si parla di ipoparatiroidismo

paratiroidi

Le paratiroidi sono quattro piccole ghiandole, posizionate dietro la tiroide, che producono un ormone, il paratormone, fondamentale per garantire l’equilibrio metabolico di alcuni minerali come il calcio e il fosforo e la vitamina D. In particolare assicurano la presenza del calcio nel sangue e garantiscono il mantenimento in buona salute delle ossa.

Cosa sono

Le paratiroidi misurano tra 0.5 e 1 centimetro (più o meno è la dimensione di una lenticchia), sono ricoperte da una capsula fibrosa e si distinguono per tre tipologie: principali (sono più piccole e hanno una forma poliedrica), chiare (hanno le maggiori dimensioni), ossifile (presentano dei granuli acidofili). 

Ipoparatiroidismo

Quando l’attività delle paratiroidi è insufficiente, con le conseguenze che ne derivano, si parla di ipoparatiroidismo, una patologia rara (colpisce una persona su 2.500), che può comportare problemi ai reni, a partire dai calcoli renali, e all’intestino. 

Cause

 Le cause più frequenti di questa patologia sono:

  • La conseguenza di un intervento chirurgico alla tiroide: in questo caso si parla di ipoparatiroidismo secondario, la forma più frequente della malattia
  • Terapie al collo
  • Una forma congenita
  • Terapie locali, come la radioterapia

Sintomi

Tra i sintomi che indicano l’ipoparatiroidismo ci sono:

  • Crampi e formicolii
  • Spasmi muscolari anche dolorosi
  • Dolori al viso, alle gambe e ai piedi
  • Pizzicore alle labbra oppure alle punte dei piedi e delle mani 
  • Aritmie
  • Pelle secca
  • Unghie che si spezzano
  • Capelli che cadono
  • Mestruazioni dolorose
  • Forme di depressione per la mancanza di calcio nel cervello
  • Disturbi nervosi e oculari, come la cataratta, quando subentra la forma cronica

Diagnosi

La diagnosi è molto semplice: basta un esame del sangue per misurare l quantità di calcio, fosfati e paratormone. Se il tipo di patologia è primaria (cioè ha un’origine genetica), allora il medico curante potrebbe suggerire un’analisi genetica. Con un semplice elettrocardiogramma si possono diagnosticare eventuali anomalie sul battito cardiaco. 

Rimedi e cure

Il primo rimedio efficace è garantire all’organismo un aumento delle dosi di vitamina D e di calcio. Altri medicinali sono assolutamente inutili, mentre nelle forme più gravi e croniche, e su indicazione del medico, si può pensare a una somministrazione di calcio per via endovenosa. 

Prevenzione

Non ci sono indicazioni per una prevenzione specifica rispetto all’ipoparatiroidismo, ma l’importante è evitare il danneggiamento delle paratiroidi in seguito a un qualsiasi intervento chirurgico, anche mini-invasivo, al collo. 

Fonte immagine: Endocrinologia oggi

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