Anche il Colosseo si tinge di verde, e non è «greenwashing». Uno dei più belli e ricchi Parchi archeologici del mondo sta mettendo a sistema anche il suo patrimonio naturale, a partire dalla vegetazione e dalla possibilità di recuperare antiche produzioni romane.
PARCO GREEN COLOSSEO
Il progetto, curato da Francesca Boldrighini, si chiama «Parco Green» ed è possibile seguirne tutti i passaggi e l’evoluzione attraverso il suo sito. Nei quaranta ettari di terra del Parco, con alberi e arbusti che formano naturali barriere antismog, è già in produzione il miele romano, nettare degli dei. Con tanto di arnie piazzate nel versante meridionale del Palatino, ai piedi delle capanne romulee dove inizia la storia arcaica di Roma, e un’etichetta doc intitolata «Ambrosia del Palatino».
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L’OLIO E IL MIELE DEL PARCO ARCHEOLOGICO DEL COLOSSEO
Un’altra produzione attiva riguarda 189 alberi di ulivo, dai quali in collaborazione con la Coldiretti si ricava «L’olio del PArCo». E poi toccherà, sempre nella zona del Palatino al vino etichettato con l’antico nome «Vigna Barberini».
Lungo il filo che lega archeologia, letteratura, e agricoltura, per tutte le produzioni sono state recuperate antiche fonti. Ovvero testi di Varrone, Columella, Plinio e persino Virgilio. Infine un dettaglio non secondario i dirigenti del Parco fanno notare come questo progetto consenta anche di evitare sprechi nell’area. Le olive non diventano un rifiuto, ma olio extravergine di alta qualità.
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I PROGETTI PER RECUPERARE LE TRADIZIONI LOCALI:
- Il Museo del Pane, inaugurato nel 2019: nasce ad Altamura uno spazio di cultura gastronomica
- Adotta un borgo, l’iniziativa per sostenere artigianato e produzioni locali
- Edizioni Precarie, il progetto che recupera le tradizioni artigianali siciliane e combatte gli sprechi
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