Parco di San Bartolo: un giro tra spiagge sabbiose, falesie e birdwatching

Un percorso unico per varietà di scenari. Uno dei luoghi più affascinanti delle Marche, con sentieri molto ben curati

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Sono rari i luoghi come il Parco Naturale San Bartolo, tra Pesaro e Gabicce, nelle Marche, dove attraverso un unico itinerario, si passa, da spiagge incontaminate con le falesie a strapiombo sul mare fino a piccole montagne, ideali per il birdwatching.

Cosa vedere

L’ingresso al Parco, uno dei luoghi più affascinanti delle Marche, può avvenire da uno dei tanti sentieri previsti in una superficie di 1586 ettari, che si attraversano a piedi, lungo sentieri ben curati, o anche in bicicletta. Il consiglio è di scegliere un punto della costa, dove potrete ammirare diverse scogliere frangiflutti e falesie vive, difficili da trovare in tutto l’Adriatico, in un susseguirsi di speroni e valli, con l’alternarsi di pareti a strapiombo. Dolcemente, dalle spiagge potete salire, attraversando un paesaggio rurale profumato dalle piante di ginestra odorosa, verso il Monte Castellaro, il regno di una specie di volpe che frequenta le spiagge sottostanti, a caccia di cibo che arriva dagli organismi marini spiaggiati. E ancora fino all’ultima tappa del nostro viaggio: il Monte Brisighella, ideale per il birdwatching, specie durante i periodi di migrazione degli uccelli.

Il sentiero del Parco Naturale San Bartolo

Il Parco del San Bartolo offre numerosi sentieri che permettono di esplorare in profondità il territorio. Tra i più belli e suggestivi c’è il Sentiero del Parco, che si snoda lungo il crinale delle colline e regala panorami che alternano il verde della vegetazione al blu del mare. Il percorso è adatto a chi ama il trekking, ma anche a chi cerca una passeggiata rilassante nella natura. Durante la camminata, è possibile osservare la fauna locale, tra cui diversi tipi di uccelli migratori, e anche una flora ricca di piante aromatiche, come rosmarino e lavanda.

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Photo credits: Parco San Bartolo

La Chiesa di San Bartolo

Nel cuore del parco, sulla sommità del monte che dà il nome all’area protetta, si trova la Chiesa di San Bartolo, un antico edificio religioso che risale al XV secolo. La chiesa è stata recentemente restaurata ed è un luogo di grande fascino, con il suo stile semplice ma al tempo stesso elegante. La chiesa è anche il punto di partenza di numerosi sentieri che conducono verso il mare e lungo la cresta del monte, offrendo ai visitatori l’opportunità di unire la spiritualità alla bellezza naturale.

Le scogliere di Gabicce Mare

A sud del Parco, si trova la località di Gabicce Mare, un piccolo borgo che offre una delle coste più spettacolari della riviera adriatica. Qui, le scogliere che si tuffano nel mare creano uno scenario naturale unico. Le acque cristalline e i fondali ricchi di vita marina attirano sia i subacquei che i semplici amanti del mare. Da Gabicce Mare, è possibile seguire un sentiero panoramico che conduce a un belvedere da cui si può ammirare la costa frastagliata, che si estende fino a Rimini. La zona è anche famosa per le sue spiagge tranquille, dove è possibile rilassarsi lontano dalla folla, in un ambiente naturale incontaminato.

Baia Flaminia

Nella zona marina del Parco di San Bartolo la spiaggia è formata da ghiaia e ciottoli arrivati dalle frane delle pareti sovrastanti: per fortuna, la mano dell’uomo non ha rotto l’incantesimo di questo angolo di sostenibilità, capace di infondere al visitatore un senso di armonia e di serenità. Nell’area di Baia Flaminia, una delle porte naturali di accesso al Parco, crescono piante molto rare, come il lino marittimo, il giunco, la carota delle scogliere e la cannuccia di Plinio. Quanto alla fauna, il Parco è popolato di volpi, tassi, istrici, lepri e ghiri. E da qualche anno sono arrivati anche dei bellissimi esemplari di caprioli. 

Monte Castellaro

Salendo verso il Monte Castellaro, la vegetazione cambia e si arricchisce di pioppi bianchi e neri, querce, caprini neri e roverelle. Arrivati in cima, a 200 metri di altezza sul livello del mare, si gode uno spettacolo unico, con un campo di ginestre che termina a strapiombo sulle falesie. 

I fossili del Monte Castellaro, dagli uccelli ai pesci, si sono rilevati di straordinaria importanza per ricostruire i cambiamenti climatici e paleogeografici del Mediterraneo centrale nel Miocene superiore, durante la cosiddetta “Crisi di salinità Messiniana” che riusale a 5 milioni di anni fa, quando le acque del Mediterraneo evaporarono quasi completamente a causa della chiusura dello Stretto di Gibilterra. La presenza di resti fossili di tanto valore viene citata per la prima volta nel 1775 in un testo del naturalista pesarese Giambattista Passeri.

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Photo credits: Parco San Bartolo

Monte Brisighella

Alla stessa altezza si trova il Monte Brisighella, un paradiso per gli amanti del birdwatching, al punto che qui è stato attivato, a scopi scientifici, un Centro di cattura e inanellamento degli uccelli, autorizzato e riconosciuto dall’Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale (Ispra). Tra le oltre 150 specie di uccelli inanellati, alcuni sono rarissimi, come lo sparviere levantino che da un secolo era scomparso dai cieli italiani, lo storno roseo, una specie nidificante in Asia, e il grillaio, un rapace protetto, che si era visto solo in Basilicata.

2 Monte Brisighella
Photo credits: Parco San Bartolo

Attività didattiche 

Il Monte Brisighella è anche un luogo per le attività didattiche, in particolare per l’approfondimento della vita dei rapaci. Gli uccelli sono divisi in due gruppi: quelli che arrivano temporaneamente per la migrazione, e gli stanziali. Del primo gruppo, fanno parte i falchi pecchiaioli, i falchi di palude e le albanelle pallide. Nel secondo gruppo, invece, rientrano il falco pellegrino, il gufo comune, la civetta, l’assiolo e il barbagianni.

1 Monte Brisighella gufo comune Lisa Muner
Gufo comune (Photo credits: Lisa Muner)

Museo Paleontologico

All’interno del Parco, nel palazzo comunale del bellissimo borgo di Fiorenzuola di Focara, si trova un piccolo ma prezioso Museo Paleontologico, dedicato alla memoria di Lorenzo Sorbini, un famoso geologo pesarese, direttore del Museo di Storia naturale di Verona. Tra le rarità del Museo Paleontologico c’è una libellula perfettamente conservata, con la minuziosa nervatura delle ali ancora integra, che attira le visite di studiosi da tutto il mondo. All’interno del Parco, infine, potete trovare diversi agriturismi, dove mangiare e dormire, e piccole fattorie per l’acquisto di prodotti agricoli a chilometro zero. Sotto il segno della sostenibilità.

3 Monte Castellaro fossili
Photo credits: Parco San Bartolo

Informazioni

Per tutte le informazioni sul Parco Naturale Monte San Bartolo si può visitare il sito:

Oppure scrivere a:

Come arrivare

Il modo più semplice e comodo per raggiungere il Parco Naturale San Bartolo è in auto. Il Parco è situato a pochi chilometri da Pesaro e Rimini, e la strada principale che lo attraversa è la Strada Provinciale 13, che offre panorami spettacolari e accesso diretto ai punti principali del parco. Se arrivate da Pesaro, basta prendere la Strada Statale 16 Adriatica e dirigersi verso sud fino a incontrare le indicazioni per il parco. Da Rimini, potete percorrere la stessa strada in direzione nord. Una volta arrivati, troverete numerosi parcheggi disponibili vicino ai principali punti di accesso del Parco. 

In treno, la stazione ferroviaria più vicina è quella di Pesaro, che è ben collegata con il resto della regione e con le principali città italiane, come Ancona, Bologna e Roma. In autobus, da Pesaro, potete prendere un mezzo che vi porterà verso le località del Parco. Le linee ATV (Azienda Trasporti Valle del Metauro) offrono collegamenti tra Pesaro e vari punti dell’area protetta. In alternativa, arrivando a Rimini, si può prendere un treno fino a Pesaro e poi un autobus che porta al Parco San Bartolo. È consigliabile consultare gli orari degli autobus e dei treni in anticipo, specialmente durante l’alta stagione, per pianificare al meglio il viaggio, evitando spiacevoli sorprese. 

Photo credits immagine di copertina: Parco San Bartolo (nella foto: Parco Naturale Regionale Monte San Bartolo)

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