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PARTO PREMATURO
Un parto si definisce prematuro quando avviene prima della 37esima settimana di gravidanza, quando questa dovrebbe durare, normalmente, tra le 37 e le 42 settimane. I figli di un parto prematuro, non avendo avuto il tempo necessario, a completare gli organi e gli apparati, non sono pronti per affrontare la vita al di fuori del grembo materno. E fanno fatica a riscaldarsi, alimentarsi e persino respirare.
QUANTI SONO I NATI PREMATURI
Ogni anno nel mondo nascono 13 milioni di bambini prematuri, mezzo milione in Europa e 35mila in Italia. Nel nostro Paese oltre l’80 per cento dei parti prematuri si risolvono positivamente, senza danni né per la mamma né per il bambino. Quindi, non è affatto vero che un nato prematuro sia condannato ad avere problemi di salute per tutta la vita. I nati tra la 35esima e la 37esima settimana non hanno gravi problemi, in quanto i loro feti risultano già al termine del naturale percorso; i nati al di sotto delle 32 settimane possono avere problemi di respirazione e sono più esposti ai rischi di infezione; i bambini nati al di sotto delle 28 settimane sono quelli che avranno più problemi, anche a distanza di tempo, di natura cardiologica, respiratoria o neurologica.
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PESO DEI NATI PREMATURI
L’altro fattore importante, oltre al tempo rispetto al normale ciclo di gestazione, al fine di valutare i possibili rischi per il bambino, è il peso. I bambini prematuri che hanno un peso adeguato alla propria età gestazionale hanno meno possibilità di ritrovarsi con problemi in seguito al parto prematuro. In particolare, si considera:
- Un neonato di peso basso se inferiore ai 2.500 grammi
- Un neonato di peso molto basso se inferiore ai 1.500 grammi
- Un neonato di peso estremamente basso se interiore ai 1.000 grammi
CAUSE
Le cause più frequenti del parto prematuro sono:
- Ipertensione arteriosa e diabete
- Problemi all’utero
- Precedenti di parto prematuro o di aborto spontaneo
- Gravidanza multipla
- Cardiopatie
- Ipertiroidismo
- Sottopeso o sovrappeso
- Malnutrizione
- Abusi di alcol e droghe
- Fumo
SINTOMI
Tra i sintomi di un parto prematuro ci sono:
- Contrazioni ogni dieci minuti
- Crampi addominali, con o senza diarrea
- Dolore nella parte bassa della schiena
- Pressione nell’area pelvica
- Perdita di sangue e di liquidi dalla vagina
COME SI PRESENTA UN NATO PREMATURO
Un nato prematuro si presenta con la pelle sottile, i piedi e le mani freddi. Le dimensioni del corpo sono ridotte, mentre, in proporzione, la testa è grande. I capelli sono fini, gli occhi sporgenti e il tronco è coperto da una soffice peluria. Infine, il bambino potrebbe avere problemi respiratori e difficoltà nell’alimentarsi.
CURE
Le cure fondamentali per un parto prematuro sono una terapia di supporto e una terapia farmacologica. La terapia di supporto è legata innanzitutto all’incubatrice, dove i bambini stabilizzano pressione e temperatura, si nutrono e hanno un’ossigenazione regolare. Come se fossero ancora nell’utero della mamma. Ci sono poi, nel caso di ittero, lampade particolari, con luce fluorescente, che consentono di curare l’ittero senza effetti collaterali, attraverso periodiche esposizioni del bebè ai loro raggi. Nel caso di carenze di globuli rosso, possono servire trasfusioni di sangue, mentre gli antibiotici servono a scongiurare i rischi di infezioni.
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LA TERAPIA DELLE CAREZZE
Diverse ricerche scientifiche dimostrano che i parti prematuri possono contare su una naturale terapia di accudimento da parte dei genitori. Carezze, abbracci e massaggi fanno ormai parte della terapia per affrontare i problemi di un parto prematuro. Esiste persino la marsupioterapia, o anche Kangaroo Caare, una terapia efficace quanto l’incubatrice: si tratta di mettere i bebè sul petto di mamma e papà, come i canguri appunto, e dare al bambino i benefici del contatto con la pelle dei genitori. In questo modo il piccolo riesce a raggiungere la giusta temperatura del corpo, migliora i suoi livelli di ossigeno, la frequenza cardiaca, la qualità del sonno, lo sviluppo delle connessioni neurali.
DOPO L’OSPEDALE
Il parto prematuro comporta un allungamento dei tempi in ospedale, o in clinica, che può variare da qualche giorno ad alcune settimane. Quando la mamma e il bambino prematuro vengono dimessi dall’ospedale o dalla clinica dove si è verificato il parto, il piccolo viene preso in carico dal pediatra. È fondamentale che in questa fase ci sia una piena collaborazione tra il pediatra di base e l’ospedale che dovrà fornire tutte le indicazioni sui problemi che il bambino ha avuto. A questo punto viene programmato un controllo periodico al quale sottoporre il bambino fino all’età di tre anni. La frequenza dei controlli dipende dalle condizioni generali del bambino nato prematuramente, dalla sua crescita e da come evolve lo sviluppo cognitivo, motorio e neurosensitivo.
PREVENZIONE
La prima forma preventiva è quella di gestire in modo disciplinato la gravidanza, specie se appaiono problemi all’orizzonte, ascoltando le raccomandazioni e le indicazioni del medico. In secondo luogo, è fondamentale intervenire ai primi sintomi del parto prematuro, quelli che abbiamo visto in precedenza. Infine, anche se il bambino è nato prematuramente è molto importante riuscire ad alimentarlo con il latte materno. Viene considerato a tutti gli effetti come un farmaco essenziale, il più utile in caso di parto prematuro.
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