Come si coltiva la passiflora

Fiori di diversi colori, dal bianco al rosso. Arrivano nel corso di tutto l’anno

Come si coltiva la passiflora

Il genere passiflora comprende numerose specie rampicanti, sempreverdi, originarie dell’America del Sud, caratterizzate da fiori grandi con foglie di forma diversa a seconda del tipo. Il loro colore varia dal bianco al rosato, al rosso fino a raggiungere tonalità bronzo-porporine.

Esposizione e clima

Sono piante tipiche dei climi caldo-temperati, che amano le posizioni soleggiate e dimostrano scarsa resistenza al freddo. L’unica eccezione è rappresentata dalla Passiflora Caerulea, coltivata e conosciuta in Italia, che, se piantata in luogo riparato ed esposta a Sud, sopporta anche gli inverni freddi. Per queste piante, che possono raggiungere anche i 10-12 metri di altezza, la temperatura ideale in estate non deve superare i 27 gradi, in inverno non andare sotto i 10 gradi.

Terreno e cure colturali

Il terreno ideale è ricco di sostanza organica, torba e sabbia, leggero e possibilmente acido. In marzo si effettua una leggera potatura dei rami vecchi o danneggiati. La passiflora deve ricevere il sole per 6-8 ore al giorno, e trattandosi di una specie rampicante ha bisogno di un solido supporto per crescere bene.

Annaffiature

Richiedono annaffiature regolari, che mantengano una certa umidità del terreno, durante tutti mesi primaverili ed estivi, tra maggio e settembre compreso. Negli altri mesi le annaffiature possono essere sporadiche.

Semina e fioritura

La semina si effettua di solito nel mese di marzo, mentre se si usa il lettorino, si può eseguire tra ottobre e febbraio. I semi vanno disposti ad almeno 1 centimetro di distanza uno dall’altro. La moltiplicazione si effettua per talea e la fioritura persiste durante tutto il corso dell’anno. Le bacche della passiflora, chiamati anche “frutti della passione”, sono molto utili per preparare tisane e infusi in grado di aiutare a dormire e superare lo stress.

Coltivazione in vaso

Per la coltivazione in vaso servono contenitori capienti, considerando che la pianta cresce molto, specie in altezza, e forniti anche di un supporto per l’espansione del rampicante. Il rinvaso si fa nel mese di marzo, fino a quando il contenitore non ha raggiunto un diametro di 25-30 centimetri.

Problemi e rimedi

Oltre alle gelate tardive e ai danni causati dal freddo, possono essere soggette ad attacchi di virus che causano macchie sulle foglie: in questo caso bisogna estirpare o bruciare gli esemplari infetti. Se, invece, la pianta ha una crescita stentata, concimare in primavera e in estate con concime polivalente. Nella parte inferiore delle foglie possono comparire delle macchie, tipiche della cocciniglia.

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Foto apertura di Nathan J Hilton via Pexels

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