A Tivoli la Taverna di Dracula si trasforma in mensa per indigenti. Una lezione di solidarietà

Nata dall'intraprendenza di una ragazza di 38 anni, la Taverna di Dracula ha deciso di offrire pasti gratis a tutte e tutti coloro che ne hanno bisogno. Nessuno escluso. Perché la fame, come dicono, non ha passaporto

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Un ristorante di cucina tipica rumena dal nome perfetto per un party di Halloween, che tha saputo trasformare in solidarietà ed inclusione il senso profondo di un periodo non facile come quello che stiamo attraversando: ecco perché, dal dieci novembre scorso, la Taverna di Dracula si è trasformata in mensa per chi ha più bisogno. Un bisogno, ahimé, assolutamente acuito dall’emergenza in corso.

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I gestori del locale, che si richiama a una delle leggende più affascinanti della terra circondata dai Carpazi, non ci hanno pensato su due volte: sulla lavagnetta di legno su cui scrivono ogni giorno il menu hanno spiegato la loro iniziativa: pasti caldi gratuiti come in una mensa per persone bisognose e indigenti momentanei. Dalle 12:30 alle 14:30, due ore per pranzare senza spendere un euro, senza  spiegazioni né giudizi. Rispettando, però, tutte le norme anti contagio.

Fino al 3 dicembre prossimo, assicurano i gestori del locale del centro storico di Tivoli, a pochi passi da Roma, la Taverna offrirà pasti gratuiti a chi ha bisogno, considerando la situazione emergenziale che stiamo vivendo e che porta molti a doversi rivolgere alle mense solidali, come testimonia l’ultimo rapporto della Comunità di Sant’Egidio, che parla addirittura di un incremento del 30 per cento nella fruizione dei pasti gratuiti.

Ma la lezione della Taverna di Dracula è ancora più importante perché richiama al senso vero della solidarietà, che non può prescindere dall’inclusività e dall’assenza di giudizio. E, infatti, come è specificato sulla lavagna fuori dal locale, in cui si invitano gli avventori a non avere alcuna vergogna perché, se non si può pagare, nel locale non si verrà giudicati in alcun modo.

Per Raisa Claudia Hampau, italo-rumena di 38 anni che ha aperto la Taverna di Dracula poco più di un anno fa la fame non ha nazionalità, e lo ha specificato sia sulla lavagna all’ingresso che su un foglio di informazione in lingua rumena Rotalianul, dove ha voluto precisare di aver già chiesto al sacerdote rumeno di Tivoli di portare il suo intervento all’attenzione di persone in difficoltà economiche: «Sa meglio di me chi ne ha davvero bisogno, ma non faremo alcuna differenza -aveva detto in un’intervista – offriremo un pasto caldo gratis a chiunque entrerà nella nostra porta, all’ora stabilita».

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 TAVERNA DI DRACULA SOLIDALE

L’iniziativa ha riscosso consensi entusiastici sia dai cittadini e dalle cittadine di Tivoli che sui social, dove la foto della lavagna all’ingresso è diventata virale in pochissimo tempo. E, d’altronde, la Taverna aveva già tantissime recensioni positive nei vari siti di opinioni e recensioni, come Trip Advisor. Oggi, oltre alle 5 stelle di media per la bontà del cibo e dei prodotti tipici che utilizza, di cui Claudia è orgogliosissima, alla Taverna di Dracula va anche la targa di ristorante più generoso d’Italia. Un premio niente affatto scontato se si considera la sofferenza del settore della ristorazione.

Il primo lockdown, infatti, rischiava di mettere in ginocchio anche Claudia e la Taverna, ma grazie al suo legame con la comunità rumena è riuscita a non avere quasi mai il ristorante vuoto. L’amore per la sua comunità e la sua terra, insieme alla notorietà sui social, hanno permesso al ristorante di iniziare un cammino verso la piena ripresa, in un tempo relativamente breve, anche se le difficoltà non sono state poche. Claudia, comunque, non si lamenta, con un atteggiamento positivo e straordinariamente ottimista: «Sono sicura che i problemi che abbiamo affrontato siano stati minori di altri, quindi non mi sono lamentata e non mi lamento nemmeno adesso », ha confessato nella stessa intervista. Nonostante i tempi turbolenti, il futuro incerto e i mille problemi di questo periodo, Claudia non ha person occasione per imparare, e impartirci, la lezione più importante di tutte: avere umanità ed empatia, essere solidali. Restare umani.

(Immagini in evidenza e a corredo del testo tratte dalla pagina Facebook della Taverna di Dracula)

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