Arriva sul mercato un bicchiere in silicone, indistruttibile, ecologico ed intelligente per dire basta agli sprechi. Si tratta di PCUP, un’idea di Lorenzo Pisoni e Stefano Fraioli, che hanno deciso di rivoluzionare il mondo delle bevute con un bicchiere innovativo, alternativo alla formula usa e getta.
PCUP BICCHIERE SILICONE
Il bicchiere può essere utilizzato per più evenienze: in festival, nelle discoteche, negli stadi, nelle navi, nelle strutture turistiche, ma anche per eventi privati. Il meccanismo che c’è dietro è semplicissimo: una volta arrivati all’evento, si prende il proprio bicchiere, previo deposito di una cauzione, si scarica l’app PCUP e si legge il chip NFC, così da associare il proprio profilo al bicchiere. Grazie al chip è possibile abilitare tutti i servizi smart e tramite l’app basta appoggiare il bicchiere sullo smartphone per accedere alle varie opzioni, fra cui acquistare le proprie bevande. Ogni barista ha un tablet apposito connesso a un lettore di bicchieri e una volta che il cliente appoggia il bicchiere sul bancone, il barista conosce già quale cocktail preparare. I vantaggi dell’app sono molteplici: innanzitutto essa consente di acquistare direttamente, saltando in questo modo code fastidiose alla cassa; in secondo luogo, permette anche di conoscere in tempo reale gli amici attorno a sé e di offrire loro da bere: una funzione sociale, che rende più divertente condividere una serata tutti insieme.
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PCUP
Ancor più interessante è la piattaforma cloud dedicata, che mette in relazione gestori e clienti: i gestori possono accedere ad analytics in tempo reale sulle consumazioni, gestire i propri contenuti, comunicare con i propri clienti attraverso notifiche, promozioni e iniziative dedicate.
Il progetto PCUP consente innanzitutto di fare bene all’ambiente: durante le serate è possibile conoscere in tempo reale il contributo alla natura sia in termini di risparmio di plastica, che in termini di CO2e litri di spazzatura evitati. Sull’app è inoltre presente un contatore ecologico personale, tramite cui si può sapere quanto ciascuno ha risparmiato individualmente. In aggiunta a ciò, l’iniziativa ha un’altra faccia del risparmio: essa permette di evitare tutti i costi legati all’approvvigionamento e smaltimento dei bicchieri usa e getta. Il silicone con cui sono realizzati i bicchieri, ricavato dalla sabbia anziché dal petrolio, non è biodegradabile, arrivando a resistere a migliaia e migliaia di lavaggi, a temperature da -50 a +230C°, ai detersivi e ogni tipo di stress.
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EVITARE IL CONSUMO DI BICCHIERI DI PLASTICA
L’idea nasce dai due cofondatori, dalla volontà di connettere coloro che condividono un’esperienza: “pensavamo che il modo più efficiente e meno invasivo per farlo fosse far accedere le persone ad un cloud attraverso l’interazione con un oggetto di uso comune. Ci siamo accorti che dovunque un po’ di persone si riuniscono per fare qualcosa di bello, c’è di mezzo un bicchiere” scrivono sul sito.
Gli ideatori si sono posti anche il problema dello smaltimento dei bicchieri: nel caso in cui questi ultimi non vadano più bene, magari perché il logo stampato è vecchio e inutilizzabile per questioni di sponsor/restyling, PCUP ha una parternship con la onlus CETRI-TIRES, l’ufficio europeo del Prof. Jeremy Rifkin, per la donazione dei bicchieri ad una scuola primaria pubblica con cui la onlus ha progetti didattici attivi sull’economia circolare. Un progetto, quindi, e, che tocca anche il tema dell’istruzione nelle scuole.
Infine, rilevante è la garanzia del made in Italy, che consente non solo una produzione locale, ma anche una protezione e un rispetto dei diritti del lavoro e ambientali.
Le foto sono tratte dalla pagina Facebook di PCUP.
Il progetto è in concorso per l’edizione 2019 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui!
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I PROGETTI IN CONCORSO PER IL PREMIO NON SPRECARE:
- La cosmetica che si adatta alla pelle, la linea Green&Vegan di Sara Abbate (foto)
- Il cibo non si spreca, ad Alba 300 famiglie ricevano cibo avanzato negli asili e in comune
- Analisi del sangue fai da te: la sfida di Dianax. Grazie a un microchip è possibile fare gli esami direttamente a casa
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