Adesso che i numeri sono diventati pubblici, con la presentazione in commissione bilancio, si capisce dove e come peseranno i 378 milioni in meno che la giunta Cota ha messo a bilancio per il 2012 dopo i tagli dei governi Berlusconi e Monti. L’ambiente si vede tagliare del 57% i fondi a disposizione quasi 36 milioni rispetto agli 83 dell’assestamento del 2011. E poi vengono quasi dimezzate le risorse per le politiche sociali; diminuite di 47 milioni quelle per Cultura, Sport e Turismo e di 84 quelle per Istruzione, formazione e Lavoro.
L’elenco dei tagli è lungo (si può consultare nella tabella a fianco) e viene compensato dall’aumento dei fondi per quanto riguarda la sanità, il trasporto, l’agricoltura, le risorse umane e il patrimonio. E questo nonostante il «tesoretto» di 340 milioni assegnato martedì dalla giunta e il piano di utilizzo dei fondi europei. Se ne riparlerà a gennaio perché ieri la conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale ha deciso di rinviare l’approvazione del bilancio di assestamento del 2011 e di dare il via libera all’esercizio provvisorio per il 2012.
Tutta colpa degli «effetti di tre finanziarie nazionali», spiega Luca Pedrale, capogruppo del Pdl. Ma Stefano Lepri (Pd) chiama in causa la giunta Cota, perché «manca una vera strategia per affrontare strutturalmente i nodi della spesa pubblica, i tagli sembrano più frutto degli equilibri tra i partiti e tra gli assessori». Qualche esempio? «Se si vuole sostenere lo sviluppo non si possono ridurre così pesantemente le opere pubbliche (-30%), l’innovazione, la ricerca e l’università (-22%) l’istruzione e la formazione (-24%)». Il Pd, poi, annuncia una durissima battaglia contro il dimezzamento dei fondi per «anziani, i disabili, le famiglie in difficoltà». Critiche arrivano anche da Monica Cerutti (Sel) e Andrea Stara (Insieme per Bresso) che propone la creazione di due «commissioni speciali bipartisan per affrontare i temi delle alienazioni immobiliari e della razionalizzazione delle strutture regionali».
In realtà, Cota e l’assessore al Bilancio, Giovanna Quaglia, hanno già avviato con l’assegnazione del «tesoretto» 2012 una riforma sotto traccia dell’attività di gestione, eliminando di fatto le politiche di settore e imponendo una riorganizzazione in cinque aree tematiche di intervento che «lavoreranno seguendo una pianificazione delle azioni di governo che tiene conto delle priorità politiche e dell’erogazione dei servizi ai cittadini», spiega l’assessore.
I numeri? Eccoli. Area benessere sanitario e sociale (politiche sanitarie, assistenza e politiche per la casa con azioni a sostegno ad esempio degli affitti) 8,770 miliardi. Area sviluppo economico culturale e turistico (cultura, turismo, sport e istruzione) 139,2 milioni. Competitività (formazione lavoro, industria, agricoltura, innovazione e ricerca universitaria) 561,5 milioni. Area ambiente e territorio (aree protette, pianificazione territoriale) 169,2 milioni. Trasporti: 626 milioni. Oneri di funzionamento: 1,2 miliardi.
Quaglia aggiunge: «Ci sono due rigidità che limitano molto l’azione di governo: le spese sanitarie e gli oneri finanziari. Per questo motivo l’approvazione della riforma sanitaria rimane la priorità».Sul giornale di ieri la ripartizione dei 340 milioni di euro di fondi liberi in mano alla Regione: 180 ai trasporti, 50 al Welfare, 50 alla scuola, 35 su ricerca e innovazione e appena 7 al settore cultura
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