Coronavirus, ovunque le donne si ammalano meno. Ecco le spiegazioni del fenomeno

Un sistema immunitario più forte. Fumano meno, e hanno i polmoni meno compromessi. L’effetto longevità. E l’aiuto fondamentale di uno speciale cromosoma

perché le donne si ammalano meno di coronavirus

L’80 per cento dei morti per coronavirus in Lombardia sono di sesso maschile. Tra i contagiati in Italia, 7 sono maschi e 3 sono femmine. E il tasso di letalità registrato dai cinesi, attraverso il Chinese Centre for Disease vede gli uomini al 2,8 per cento rispetto alle donne all’1,7 per cento.

PERCHÉ LE DONNE SI AMMALANO MENO DI CORONAVIRUS

Da qualsiasi angolazione lo si voglia misurare, il fenomeno è confermato sempre allo stesso modo: le donne si ammalano meno di Covid-19. Molto meno. E se questo dato è ormai una certezza, a prova di qualsiasi verifica, è ancora tutto da esplorare il territorio dal quale tirare fuori le motivazioni. Anche per farne tesoro per il futuro. Intanto ci sono più piste che gli esperti stanno seguendo, e tutte molto significative.

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PERCHÉ IL CORONAVIRUS COLPISCE DI PIÙ GLI UOMINI

Un sistema immunitario più forte. Eccezionale: così l’immunologo Alberto Mantovani definisce il sistema immunitario delle donne, considerandolo molto più efficace rispetto a quello degli uomini.  Una proteina fondamentale nella sfida del Covid-19 e l’ACE2, il recettore attraverso il quale il virus penetra nelle cellule. L’ACE2 ha anche una funzione protettiva del polmone e le donne ne hanno una maggiore quantità grazie agli ormoni estrogeni femminili, i cui effetti continuano anche dopo la menopausa quando rallenta la loro produzione. Una conferma a questa ipotesi arriva anche dalla lettura evolutiva del fenomeno: sono le donne che passano gli anticorpi ai prodotti del loro concepimento attraverso la placenta.  Conclusione: in quanto a difese immunitarie il sesso debole è quello maschile. E il coronavirus lo conferma.

I diversi stili di vita. Partiamo da un dato, certificato da diverse ricerche scientifiche fatte in Cina e negli Stati Uniti: i fumatori hanno circa tre volte in più le probabilità, rispetto a chi non tocca sigarette, si sviluppare una micidiale polmonite da Covid-19. I loro polmoni sono più fragili e talvolta già compromessi.

In generale le donne fumano e bevono meno, hanno stili di vita più sani, e sono anche meno esposte ai rischi da inquinamento ambientale, talvolta legato ai luoghi di lavoro frequentati dagli uomini (basti pensare ad alcune fabbriche come quelle siderurgiche o della lavorazione della pelle e ad alcune zone come la pianura padana). Inoltre, abituate come sono a fare più mestieri ed a sviluppare un cervello multitasking, le donne hanno migliori capacità di adattamento e sono più resistenti a stress, ansia, paura per la propria salute.

Effetto longevità. Il vantaggio di sopravvivenza della donna, rispetto all’uomo, è di cinque anni. Questo che cosa c’entra con il coronavirus e con la statistica che vede le donne in vantaggio rispetto agli uomini? Le risposte sono due. In primo luogo le donne hanno, in generale, condizioni cliniche migliori rispetto agli uomini, specie per quanto riguarda malattie importanti, cardiovascolari e respiratorie, che diventano poi determinanti ai fini della marcia del virus. In secondo luogo, essendo le donne più longeve, la loro mortalità cresce dopo la soglia dei 90 e soltanto a questo livello di età eguaglia quella degli uomini.

Un cromosoma che aiuta. Il principale recettore del virus è localizzato sul cromosoma X: le donne ne hanno due, e la loro maggiore resistenza all’infezione è legata a un potenziale maggiore in termini di risposta all’attacco del virus.  Che avrebbe così maggiori difficoltà a fare il suo percorso.

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