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GINOCCHIO CHE CEDE
Il ginocchio che cede non significa necessariamente provare un dolore, ma anche solo non sentire la sua normale tenuta, e quindi camminare in modo precario. Non sentirsi stabili nell’appoggiare il peso sul ginocchio, avere la sensazione di cadere o di un precario equilibrio. Il ginocchio che cede è una frequente patologia che riguarda le persone che praticano sport come il tennis, lo sci, il basket, il calcio e la pallavolo. Una volta fatta la diagnosi, servirà un programma di riabilitazione per rimettersi in sesto e, in casi estremi, un intervento chirurgico.
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CAUSE
La causa più diffusa del cedimento del ginocchio è la Lesione del legamento crociato anteriore (Lca), che colpisce in particolare chi svolge attività sportiva con regolarità. Meno frequente la Lesione del legamento crociato posteriore. Quando il legamento crociato anteriore è in ordine, la tibia non trasla in avanti con una rotazione. Con la Lca, invece, si può avere un cedimento delle articolazioni. Altre cause del cedimento del ginocchio sono:
- Rotula instabile. La rotula, in condizioni normali, scorre tra i due condili femorali. Diventa instabile quando esce da questo canale e non scorre bene nella sua sede, spostandosi esternamente e strisciando sul condilo femorale.
- Debolezza del quadricipite. Questa causa può essere collegata a una prolungata immobilizzazione, magari a seguito di un intervento chirurgico, e rende decisamente più instabile l’articolazione.
- Artrite
- Menisco lacerato
SINTOMI
I sintomi del ginocchio che cede sono abbastanza chiari.
- Cedimento nei cambi di direzione e nei salti: questo è un sintomo che riguarda in particolare la Lesione del legamento crociato
- Incertezza nel camminare, anche durante una semplice passeggiata in una strada pianeggiante
- Dolori al carico
- Spostamenti anomali della tibia e del femore
- Cedimento in flessione del ginocchio: questo è un sintomo che riguarda, in particolare, la debolezza del quadricipite
- Cedimento del ginocchio in seguito alla lussazione della rotula, che potrebbe lateralizzarsi
RIMEDI
L’instabilità del ginocchio, sempre e soltanto su indicazione del medico, può essere affrontata innanzitutto con alcuni rimedi naturali. Tra questi ci sono:
- Salire le scale con l’ascensore e non a piedi
- Riposare
- Perdere peso
- Applicare del ghiaccio, quattro volte al giorno per almeno dici minuti
- Fare impacchi con l’argilla verde
- Applicare l’arnica dopo l’impacco
- Usare le stampelle
CURE
Le cure si svolgono, in prima istanza, attraverso un programma preciso di riabilitazione, costruito su misura sulla base del danno subito dal ginocchio che cede. Nel programma rientrano una serie di sedute di fisioterapia fino a un completo ristabilimento del paziente. A fini terapeutici è essenziale il riposo, che può essere abbinato ad alcuni farmaci antidolorifici. L’ipotesi chirurgica, che ormai si avvale di tecniche molto avanzate e meno invasive di un tempo, va presa in considerazione soltanto nei casi più gravi e dopo che la normale terapia riabilitativa non abbia dato i risultati sperati.
CONSEGUENZE
L’instabilità del ginocchio è un problema che va comunque rimosso, e non solo per tornare a una normale attività sportiva ed a un regolare modo di camminare e di piegarsi. Nel lungo periodo, il ginocchio instabile può causare il deterioramento della cartilagine all’interno dell’articolazione. E se il processo coinvolge la rotula, possono insorgere forme di artrosi secondarie.
PREVENZIONE
La prevenzione del ginocchio, per evitare cedimenti, passa per cose molto facili da fare.
- Camminare ogni volta che ne avete l’opportunità
- Avere una postura corretta
- Non andare in sovrappeso
- Aumentare la massa muscolare
- Fare sport adatti, come il nuoto e lo sci da fondo
DIAGNOSI
La diagnosi del ginocchio che cede è innanzitutto clinica. Il medico farà camminare il paziente, per osservare l’andamento delle articolazioni. Poi chiederà di piegare e stendere il ginocchio per valutare la sua funzionalità. Un altro aspetto che sarà esaminato con estrema cura riguarda i movimenti della rotula e l’esame della sua zona, per verificare se ci siano scricchiolii, oppure se i muscoli risultino indeboliti e qualcosa non funzioni nell’allineamento delle strutture. Dopo le valutazioni cliniche, il medico potrà prescrivere una serie di esami, scegliendo tra una semplice radiografia, la risonanza magnetica, e, in casi più complessi, la Tac.
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