Perché l’insulina in formato spray non funziona

L’assorbimento per via nasale è poco efficace. Il dosaggio è più complicato e incerto. E il farmaco è assolutamente controindicato per i fumatori e per chi ha problemi ai polmoni. L’eccezione in caso di emergenza

insulina spray

Nell’universo delle terapie per curare il diabete si è sempre parlato molto dell’insulina in formato spray. Viene utilizzata con un dispositivo simile a un inalatore che ne consente l’assorbimento attraverso i polmoni: in pratica si tratta di un’alternativa all’insulina che viene somministrata in prossimità dei pasti, e per questo è chiamata “insulina prandiale”.

Dopo oltre 10 anni di vendite di questo farmaco, si è ormai arrivati alla conclusione che si tratta di uno spreco, in quanto la sua efficacia è davvero molto circoscritta e discutibile. Tra i limiti più importanti dell’insulina in formato spray c’è innanzitutto il fatto che il dosaggio predefinito delle cartucce rende molto complicato aggiustare le dosi sulla base dell’aggiornamento delle necessità dei pazienti, specie quelli più sensibili all’insulina. L’assorbimento per via orale può essere ostacolato dai succhi gastrici, è l’insulina somministrata per via nasale può non essere completamente assorbita nelle mucose nasali.

L’insulina spray è più difficile da dosare con precisione rispetto a metodi come le iniezioni o le pompe e questo mette a rischio un corretto controllo della glicemia. Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che l’insulina in formato spray determina risultati molto variabili sul controllo dell’emoglobina glicata, condizionata proprio dai dosaggi utilizzati. Infine, l’insulina spray è controindicata per i pazienti fumatori o affetti da problemi polmonari cronici, in quanto l’alterata permeabilità dell’epitelio polmonare in queste persone può compromettere l’assorbimento dell’insulina. Con effetti negativi sulle terapie seguite dai diabetici. 

Per questi motivi è probabile che l’Agenzia europea dei medicinali (Ema) continuerà a non approvare la venditadell’insulina spray nei paesi dell’Unione, come ha sempre fatto dal 2014, quando l’insulina inalabile è diventata disponibile in diverse nazioni del mondo. L’eccezione in Italia è rappresentata dal Baqsimi, un farmaco a base di glucagone, utilizzato per trattare l’ipoglicemia grave (bassi livelli di zucchero nel sangue) nei pazienti con il diabete, somministrato per via nasale sotto forma di spray, e rimborsabile dal Servizio sanitario nazionale. Comunque è un medicinale che non può essere considerato un’alternativa alle iniezioni, e va preso solo, come ricordano i medici specialisti per la cura del diabete, in casi di emergenza, come durante episodi di ipoglicemia grave, con la perdita di coscienza o l’assoluta in capacità di deglutire. Tanto che questo farmaco viene anche chiamato “lo spray salvavita”. 

Fonte immagine di copertina: Ansa

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