Perché la legge sugli ecoreati dorme da 15 anni?

La Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti nel lontano 1998 aveva già approvato all'unanimità una proposta di legge per affrontare con più efficacia e determinazione gli ecoreati. Da allora, nessun passo avanti

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La tragedia ambientale della Terra dei fuochi non è isolata e la magistratura ha già accertato, da molto tempo, responsabilità, sistema di connivenze e ruolo in primo piano della malavita organizzata con i suoi interessi in gioco. Come per la bonifica, quello che manca è la risposta della politica. Concreta, rapida, efficace. In proposito il quotidiano L’Avvenire, molto impegnato su questo fronte, ci ricorda un fatto gravissimo: la Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti ben 15 anni fa, nel lontanissimo 1998, aveva già approvato all’unanimità una proposta di legge per affrontare con più efficacia e determinazione gli ecoreati.

Perché quella legge non ha fatto un metro avanti, in 15 anni, e intanto i boss continuano a fare i loro loschi affari? Mistero. Piuttosto torna di attualità, dopo 15 anni, il “pentimento” del boss Carmine Schiavone che un sistema di media impazzito ci presenta come una clamorosa novità, dimenticando che le dichiarazioni di Schiavone furono rese proprio davanti a quella commissione parlamentare che finse di reagire con tempestività.

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Il pacchetto di modifiche, a proposito di ecoreati, approvato dai parlamentari del centrodestra e del centrosinistra, è significativo. Viene previsto il reato di “alterazione dell’ambiente“, con una pena detentiva da 1 a 6 anni, raddoppiata in caso di pericolo per la salute. Viene introdotta la confisca delle aree coinvolte e anche dei beni dei responsabili, immediatamente dopo la condanna in sede giudiziaria. E si introduce il reato di “traffici contro l’ambiente” e l'”associazione a delinquere contro l’ambiente” con pene rigorose, qualora venga accertata la responsabilità dei clan, come quello dei casalesi.

Il ministro Andrea Orlando, a proposito di commissioni, ne ha varata un’altra al lavoro già da qualche mese, proprio per aggiornare gli ecoreati. Ma non sarebbe più semplice per tutti, anche per il ministro e per le sue buone intenzioni, partire dal lavoro fatto 15 anni fa e tradurlo con una nuova legge, da varare magari attraverso un decreto d’urgenza?

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