Perché non bisogna trattenere lo starnuto

Si rischia persino la frattura della laringe e la lesione del nervo facciale. I(n rari casi ci può essere la perforazione della trachea

Starnutire non è solo un gesto liberatorio, ma è anche un momento salutare, che non bisogna bloccare, magari con la preoccupazione dell’etichetta o del fastidio che possiamo procurare. Basta farlo con attenzione: coprendosi la faccia, e senza esagerare con i rumori. 

Alle persone che trattengono lo starnuto possono accadere cose strane e anche gravi. Come per esempio:

  • La frattura della laringe
  • Lesioni del nervo facciale
  • Costole incrinate
  • Problemi alla cervicale
  • Strappi muscolari
  • Timpano perforato
  • A cosa servono gli starnuti

Gli starnuti hanno funzioni molto specifiche: servono per pulire il naso da sostanze irritanti, virus e batteri, a liberare l’apparato respiratorio da piccoli corpi estranei (polline e polvere) ma possono essere delle spie di alcune malattie in corso. Gli starnuti non devono essere bloccati, anche perché possono essere di un’intensità molto significativa, attorno ai 160 chilometri all’ora: spostare questa forza verso l’interno significa creare delle onde che si spargono nel corpo e intesta. Tutto ciò non crea complicazione, tranne in alcuni casi con conseguenze non certo piacevoli, come abbiamo visto.

Che fare quando si prova dolore starnutendo?

Può capitare di provare dolore quando si starnutisce. Che fare in questo caso? Invece di trattenere lo starnuto, ci sono due soluzioni. La prima: soffiarsi il naso velocemente, in modo da eliminare la potenza dello starnuto. La seconda: spalancare la bocca per ridurre al minimo la sua forza. 

Il caso del trentenne scozzese

Un trentenne scozzese è diventato un caso di studio perché dopo avere trattenuto uno starnuto, si è ritrovato con un dolore lancinante al collo e con la perforazione della trachea. È stato immediatamente ricoverato presso l’ospedale di Ninewells, nell’area di Dundee, in Scozia, dove è rimasto per ben due giorni in osservazione. Poi ha dovuto fare una terapia e cinque settimane di riposo, prima di tornare all’assoluta normalità. 

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