È uno degli effetti collaterali più diffusi tra i contagiati dal Covid-19 e colpisce circa il 60 per cento degli infettati. Si tratta della perdita dell’olfatto (anosmia), che significa non sentire più odori e innanzitutto profumi, e del gusto (ageusia), con il quale si perde il piacere del cibo. Sembrano fastidi secondari, ma in realtà nel tempo diventato vere e proprie patologie che peggiorano la vita e possono portare persino alla depressione. Il piacere per il cibo, e anche per l’attività sessuale, evaporano. E si rischia anche una cattiva alimentazione perché senza il gusto è facile mangiare con molto sale o con molto zucchero.
PERDITA DELL’OLFATTO PER IL COVID-19
I numeri delle persone coinvolte nella perdita dell’olfatto non sono bassi e irrilevanti. Nella metà dei casi l’alterazione sparisce in un arco di tempo non superiore ai sei mesi, ma nel 10 per cento dei casi è ancora presente dopo un anno. Una ricerca molto accurata dell’Università di Padova e di Trieste, con la AULSS 22 di Treviso, il Centro di riferimento oncologico di Aviano e il King’s College di Londra, ha fatto il punto della situazione prendendo in esame 203 malati di Covid 19 che hanno avuto, come effetto collaterale, la perdita dell’olfatto o del gusto o di entrambi i sensi.
Quali sono le conclusioni alle quali sono arrivati i ricercatori? Le percentuali confermano quanto già si conosceva sull’impatto del fenomeno: la metà dei pazienti hanno recuperato completamente la sensibilità perduta, un 40 per cento ha visto miglioramenti ma non è ancora fuori dal tunnel, e un 10 per cento, dopo sessanta giorni, non erano guariti o addirittura erano peggiorati. Ma ci sono due cose importanti che sono emerse da questa ricerca italiana pubblicata sul Journal of the American Association. La prima: l’anosmia e l’ageusia da Covid 19 colpiscono più le donne che gli uomini. La seconda: non esiste alcuna relazione tra la perdita dell’olfatto e del gusto che non rientrano e l’infezione. Si può essere perfettamente guariti, non correre alcun pericolo di infettare altre persone, e tuttavia trovarsi ancora nella condizione di sentire odori né sapori.
RIMEDI CONTRO LA PERDITA DELL’OLFATTO PER IL COVID-19
Esiste una cura specifica o un rimedio efficace per recuperare olfatto e gusto persi con il Covid-19? La risposta è secca: al momento nessuna. La ricerca dovrà lavorare a lungo, sperimentare sui pazienti, e individuare una possibile terapia efficace. Attualmente in molti ospedali in tutta Italia, per esempio l’Humanitas a Milano, il Policlinico Federico II a Napoli, gli ospedali universitari di Firenze, Genova, Sassari e Catania, si fanno dei training olfattivi, che portano a buoni risultati. La strada di queste terapie è ancora lunga e al momento non possiamo considerarle vere e proprie cure, ma per esempio vengono usati molto gli oli essenziali, e odorando varie essenze per due volte al giorno il recupero, in alcuni casi, è stato accelerato. Nel caso del cibo, un altro sistema utilizzato è quello di preparare piatti molto speziati: l’effetto delle spezie passa spesso dalla stimolazione in bocca del nervo trigemino e non dall’olfatto. Al contrario, spray nasali o prodotti simili sembrano avere una scarsissima efficacia e ridursi solo a uno spreco di soldi.
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