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PIANTE A SCUOLA
Vivere meglio, stare tutti meglio, a volte è molto più semplice di quanto sembra. Anche in ambienti complicati, come la scuola dove ai vecchi problemi, a cominciare dalla fatiscenza delle sedi, si sommano le incertezze sanitarie. Eppure basta poco per fare cambiamenti molto importanti e molto utili.
Sul sito dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) trovate un opuscolo, intitolato Scuola in classe A, con alcuni consigli per rendere più salubre e confortevole l’ambiente scolastico. E tra questi siamo rimasti colpiti da un suggerimento molto perentorio: Circondati di piante.
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BENEFICI PIANTE A SCUOLA
I vantaggi di una scelta del genere sono davvero una catena, per gli alunni, gli insegnanti e in generale la scuola. Migliora l’estetica del luogo, poche piante sono sufficienti per cambiare il calore, e dunque il piacere di stare al suo interno, di un posto. Esattamente come nelle nostre case, o nelle strade del nostro quartiere. Una pianta, un albero, un fiore: cambiano l’arredo e la bellezza di un luogo.
Poi c’è l’aspetto didattico. Nulla di meglio, per avvicinare da subito gli studenti alla natura, è la scelta di metterli a contatto con l’universo delle piante. Faranno scoperte che in seguito coltiveranno, e magari diventeranno cittadini più attenti al verde urbano, a ciò che li circonda. La pianta è vita, e conoscerla è una straordinaria scoperta che esercita anche la curiosità degli studenti.
- Riducono inquinamento ed emissioni. Meno 20 per cento le emissioni di CO2 e meno 15 per cento le polveri sottili, secondo i dati di una sperimentazione condotta in toscana dall’Istituto di Biochimica del Cnr.
- Rilassano insegnanti e alunni, e rendono gli studenti più disponibili a seguire le lezioni.
- Rendono più efficace il ricambio d’aria.
PIANTE ANTISMOG A SCUOLA
Utilizzare le piante nelle aule e nei corridoi di una scuola significa rendere gli ambienti di studio più salubri. Anche in questo caso il paragone con le nostre case è automatico: un modo per ridurre l’inquinamento domestico è proprio quello di utilizzare, all’interno degli appartamenti, le piante mangiasmog. Perché non farlo anche nelle scuole? Le piante diminuiscono la concentrazione di anidride carbonica, stabilizzano le temperature d’estate e d’inverno e sono dei filtri naturali per pulire l’aria. Non sprechiamole.
E passiamo al tema della salute. Secondo l’Enea le piante in classe hanno un effetto rilassante per gli studenti. E aiutano a trovare la concentrazione giusta durante le lezioni. Uno studio realizzato in Norvegia ha dimostrato che l’introduzione di un certo numero di piante a scuola, in pochi mesi produce effetti positivi sulla salute degli alunni: i casi di mal di testa si riducono del 47 per cento, il mal di gola scende del 37 per cento, e ci sono anche meno sintomi e meno rischi per il raffreddore.
LE MIGLIORI PIANTE A SCUOLA
Quando si dice che bastano poche piante a scuola, l’Enea prova a dare anche un numero preciso. Per ottenere i risultati fin qui raccontati, e per non correre rischi di umidità, basta una pianta ogni nove metri quadrati. Quale tipo di piante? Le più adatte a scuola sono: la gerbera, la felce, il ficus, l’aloe, il ciclamino e la begonia.
CHI CURA LE PIANTE A SCUOLA?
Un ultimo tema riguarda una domanda solo in apparenza banale: chi cura le piante a scuola, una volta presa la decisione di metterle? Possiamo farcela da soli, senza chiedere aiuto alla burocrazia del sistema scolastico. Certo il carico di questa attività non può gravare sulle spalle dei soli bidelli, ma qui scatta l’alleanza tra genitori, alunni e insegnanti. Tutti insieme dovrebbero avere interesse a introdurre le piante nelle aule, e tutti dovrebbero dare il loro contributo per curarle. In fondo, è un esercizio come tanti altri, prezioso per gli alunni e per la loro conoscenza, sul campo, della sostenibilità.
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