Ci sono volute tre donne, ostinate e coraggiose, per fermare finalmente lo spreco del più grande spaccio d’Europa, a Caivano, in provincia di Napoli. Siamo al Parco Verde dove di verde c’è davvero poco, mentre tra i palazzoni di case popolari funzionano h24, sette giorni su sette, ben 14 punti vendita di droghe pesanti.
PIAZZA DI SPACCIO PIÚ GRANDE D’EUROPA A CAIVANO
Sono serviti due anni di lavoro, con indagini sul territorio, intercettazioni, pedinamenti e esami dei tabulati telefonici, per arrivare a un’ordinanza di 798 pagine firmata dalle tre donne titolari dell’inchiesta, dove lo spaccio più grande d’Europa è raccontato nei suoi dettagli.
A firmare i risultati delle indagini sono state il procuratore aggiunto rosa Volpe e i sostituti procuratori Liana Esposito e Ivan Fulco. Che cosa viene fuori dall’inchiesta? Innanzitutto il mercato è saldamente controllato dal clan Sautto-Ciccarelli, che domina in questa zona, e gli acquirenti arrivano da tutta la provincia di Napoli.
Attraverso l’esame di alcuni libri contabili, le tre donne hanno potuto ricostruire anche il fatturato medio mensile dello spaccio: 130mila. Ma si tratta sicuramente di una cifra approssimata per difetto, in quanto una buona parte dei ricavi, tutti a nero, non sono neanche registrati per ovvi motivi di sicurezza.
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SMANTELLATA PIAZZA DI SPACCIO PIÚ GRANDE D’EUROPA A CAIVANO
Un altro aspetto interessante dell’indagine riguarda i 49 arresti effettuati. Non solo a Caivano, l’epicentro dello smercio, ma anche in altre zone della Campania (Benevento e Caserta) e in città del Centro e del Nord Italia, come Cesena, Forlì e Bergamo. Un’ulteriore conferma del fatto che ormai le attività economiche dei clan si allargano in tutte le regioni italiane, anche per effetto della diversificazione territoriale degli investimenti fatti con i proventi dello spaccio di droga.
Infine, nelle 798 pagine dell’ordinanza ci sono le tracce di una storia che supera l’intensità narrativa della fiction Gomorra. È quella del boss Nicola Sautto, uno dei grandi signori della droga nel mondo. Esercita il suo ruolo comodamente seduto dietro a una scrivania in casa, considerandosi del tutto impunito. Ordina rappresaglie e minacce a chi non rispetta le regole del mercato e i versamenti che gli spettano. Ha in casa un arsenale di armi acquistate da una rete di albanesi e di zingari: kalashnikov, pistole automatiche, mitra. E per i nemici è prevista la pena più dura: lo scioglimento nell’acido.
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