Le piccole ferite sono molto frequenti. Possono essere abrasioni (che bruciano), ematomi e semplici ferite da taglio, da trauma o da punta. E possono intaccare strati più profondi della cute. Non c’è bisogno di andare al Pronto soccorso per una piccola ferita, come purtroppo fanno tanti, troppi italiani. Ma le piccole ferite comunque non vanno trascurate per evitare innanzitutto possibili infezioni. Ogni giorno capita di avere piccoli traumi di tipo meccanico. E, in genere, sono così superficiali da intaccare solo la parte più superficiale della pelle: l’epidermide. Ma può capitare che le ferite siano anche più profonde e che, per questo, non vadano sottovalutate, specialmente se la ferita supera il mezzo centimetro di larghezza e non si hanno vaccinazioni importanti come l’antitetanica.
Indice degli argomenti
Classificazione delle ferite
Le ferite possono distinguersi in 4 macro-categorie:
- Abrasioni
- Piccole ferite
- Ferite Profonde
- Ematomi
Ecco in che modo si differenziano tra loro.
Abrasioni
Le abrasioni sono quel tipo di ferita più superficiale. In genere, sono provocate da uno sfregamento importante su una superficie ruvida. Un esempio può essere l’abrasione in una caduta di un ciclista sull’asfalto. In questi casi, è solo lo strato cutaneo più esterno a danneggiarsi, creando come una sorte di ustione al contatto con la superficie. Questi episodi sono per nulla preoccupanti con poca fuoriuscita di sangue. Chi sperimenta un’abrasione, in genere, percepisce anche un fastidio dalla ferita e una sensazione simile ad un bruciore.
Piccole ferite
Una piccola ferita è una lesione più o meno profonda che si verifica a causa di un taglio, di un trauma o di un corpo esterno a punta che penetra all’interno della cute. Al contrario del primo caso, questa tipologia di ferite può intaccare anche gli strati più profondi dell’epidermide. le piccole ferite generano dolore, talvolta bruciore e una perdita di sangue controllata e limitata. Non devono destare preoccupazioni importanti, ma bisogna sempre considerare caso per caso, in base anche alla zona del corpo colpita.
Ferite Profonde
Le lesioni profonde sono caratterizzate da penetrazioni che oltrepassano lo strato sottocutaneo fino anche a raggiungere vasi sanguigni e, nei casi più gravi, anche organi interni. Queste sono di sicuro le ferite più pericolose di cui stare particolarmente attenti. In questi casi, la ferita provoca un forte dolore, accompagnato da una fuoriuscita abbondante di sangue (in misura differente in base alla zona e alle parti dell’organismo lesionate). È importante lavare subito la ferita con acqua abbondante e rimuovere eventuali oggetti estranei come terra, sporco o simili. Dopodiché, disinfettare e consultare un medico o rivolgersi al Pronto Soccorso.
Ematomi
Gli ematomi, invece, sono ferite sottocutanee che non presentano fuoriuscita di sangue. In genere, sono dovute a contusioni che intaccano i vasi sanguigni, per l’impatto, ma non danneggiano lo strato epiteliale. Come si distingue un’ematoma? Prima di tutto, dal dolore al tatto nella zona interessata, con una variazione cromatica locale della pelle che dal verde muta in un giallo scuro. In questi casi, può essere utile posizionare del ghiaccio sulla parte che ha ricevuto la contusione, ma solo in caso di trauma.
Come curare le piccole ferite
Quando si parla di piccole ferite, quindi di traumi o lesioni di piccola entità, bisogna seguire i seguenti consigli per disinfettare l’area interessata:
- Lavare con acqua abbondante: l’importante è rimuovere ogni traccia visibile di sporco e terra, cercando di pulire la piccola ferita il più possibile.
- Disinfettare: con acqua ossigenata, amuchina o prodotti simili che non siano a base alcolica.
- Coprire la ferita: con un cerotto o una garza sterile.
- Rimedicare regolarmente
- Verificare lo stato di rimarginazione
- Bisogna rivolgersi ad un medico o al Pronto Soccorso: in caso di ferite profonde o estese, per cui potrebbe essere necessario intervenire con punti di sutura.
Cosa non fare
Ogni volta che ci si taglia bisogna ricordare di seguire alcune semplici regole per evitare di infettare o complicare la condizione della ferita.
- Non leccare le ferite
- Non usare alcol
- Astenersi da rimedi alternativi
- Evitare l’ovatta per medicare, meglio protendere per garze sterili piuttosto. Il cotone potrebbe lasciare, infatti, delle tracce all’interno della ferita.
- Non posizionare il ghiaccio a contatto diretto con una ferita aperta: il ghiaccio va utilizzato solo e soltanto su ematomi provocati da traumi o contusioni senza lesione.
- Non mettere polveri antibiotiche sulle ferite aperte se non previamente riferito dal medico competente.
I sintomi dell’infezione
Capire se le ferite sono infette può essere piuttosto semplice. In genene, quando delle piccole ferite si infettano possono portare ad avere:
- Febbre
- Capogiro
- Battiti cardiaci accelerati
- Ferite arrossate e calde
- Dolore alla ferita
- Ematoma
- Odore sgradevole dalla ferita
A questo punto, potrebbe risultare utile conoscere come cicatrizzare una ferita. Ma vediamolo nel dettaglio.
La cicatrizzazione
Per agevolare la cicatrizzazione di una ferita è bene procedere da subito al lavaggio accurato della lesione. Una volta pulita è bene disinfettare con acqua ossigenata o clorexidina così da eliminare eventuali microbi. Infine, può essere utile ricorrere alla tintura di iodio e alla copertura della ferita con prodotti sterilizzati come la garza o un cerotto. Al contempo, è bene evitare i raggi diretti del sole che rallentano la cicatrizzazione della ferita. Ma anche evitare di assumere farmaci come il cortisone che aumentano il tempo di guarigione. Se la ferita è ben pulita e non infetta, meglio lasciarla senza nulla, così che possa guarire con facilità. Va sì coperta, invece, quel tipo di ferita che è infetta o sporca.
Quando bisogna chiamare il medico?
È necessario rivolgersi ad un medico o al Pronto Soccorso quando si è in presenza di una ferita o un’abrasione estesa. Queste, infatti, possono essere molto dolorose e, per l’entità del danno, possono facilitare l’ingresso di agenti esterni come microbi dannosi. Bisogna chiedere aiuto al medico anche se non si è vaccinati contro il tetano poiché anche con piccole ferite potrebbe essere necessario procedere con una profilassi sierologica e poi con una vaccinazione immediata. Se le ferite sono profonde, bisogna prima esercitare una buona pressione in loco sulla parte lesionata per far in modo che il flusso di sangue a fuoriuscire diminuisca. Dopodiché, è importante recarsi al Pronto Soccorso e chiedere l’assistenza di specialisti che potranno intervenire con il rimuovere eventuali corpi esterni ancora incastrati nella ferita e applicare punti di sutura, se la ferita è anche ampia. In ogni caso, se all’interno della lesione vi è un oggetto che non si riesce a rimuovere, bisogna rivolgersi al medico che dovrà operare tempestivamente per evitare eventuali infezioni batteriche.
Quando servono gli antibiotici
Sarà comunque il medico a decidere se e quando affrontare la ferita con un antibiotico. In generale, il ricorso agli antibiotici diventa necessario quando le ferite sono infette. In questi casi, oltre alle normali medicazioni, bisognerà ottenere una diagnosi dal medico e avere un trattamento che riesca ad arginare la proliferazione batterica all’interno. Solo su richiesta del medico competente, in genere, può essere somministrato un antibiotico ad hoc in grado di combattere l’infezione. L’antibiotico giusto dipende dalla gravità e dal tipo di infezione in atto. Il medico potrà effettuare un tampone sulla lesione per comprendere che tipo di batterio ha creato l’infezione. Se non vi fossero infezioni, l’antibiotico non sarebbe necessario.
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