Come si coltiva il pisello odoroso

La moltiplicazione è per seme, tra settembre e ottobre. La fioritura in primavera-estate. E’ una pianta molto attaccata dagli afidi

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Il pisello odoroso, il cui nome scientifico è Lathyrus odoratus comprende circa 130 specie annuali o perenni, per lo più erbacee. Le foglie sono ovali-oblunghe, con grandi fiori, bianchi, rosa o purpurei, profumati (tranne in alcune varietà). Questa bellissima pianta si aggrappa ai sostegni grazie ai viticci.

Come si coltiva

Considerando la sua natura di pianta rampicante, il pisello odoroso, sia in terreno aperto sia un vaso, deve sempre avere un sostegno al quale può aggrapparsi per crescere con naturalezza. La pianta, che ha una provenienza originaria dal Mediterraneo orientale, è molto resistente e può crescere fino a due metri di altezza. Viene considerata una pianta ornamentale, adatta a qualsiasi tipologia di giardino

Esposizione e clima

Gradisce clima temperato; le specie perenni possono resistere sia a temperature alte sia a quelle basse. Deve esporsi ai raggi diretti del sole altrimenti patisce. 

Terreno e cure colturali

Il pisello odoroso preferisce terreni di medio impasto, ricchi di calcio, ben drenati. Aggiungere concime complesso ogni 15 giorni nell’acqua dell’annaffiatura. 

Annaffiature

Annaffiatura regolare nei periodi primaverili ed estivi, da ridurre gradualmente con l’arrivo dell’inverno. 

Semina e fioritura

Le specie annuali si moltiplicano per seme (settembre e ottobre sono considerati i mesi ideali), quelle perenni anche per divisione dei cespi. I semi vanno piantati a una profondità di circa 2,5 centimetri e a una distanza di almeno dieci centimetri uno dall’altro. La fioritura avviene in primavera-estate. 

Problemi e rimedi

Molto temibili sono le malattie da virus, che vengono trasmesse dagli afidi. Si devono eliminare le piante colpite ed eseguire trattamenti aficidi. Macchie fogliari possono essere provocate da peronospora, oidio o altri funghi patogeni; in terreni molto umidi o mal drenati si osservano anche marciumi radicali.

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