Pistoletto e la moda: “I miei abiti antispreco”

C’ e’ un giovane artista di 77 anni, Michelangelo Pistoletto, maestro dell’ Arte povera, a cui la voglia di esplorare non passera’ mai, che sia la pasticceria, il design o la moda. E proprio questa e’ il suo amore del momento anche se, nel 1994, nella mostra Habitus, abito, abitare al museo Pecci di Prato, […]

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C’ e’ un giovane artista di 77 anni, Michelangelo Pistoletto, maestro dell’ Arte povera, a cui la voglia di esplorare non passera’ mai, che sia la pasticceria, il design o la moda. E proprio questa e’ il suo amore del momento anche se, nel 1994, nella mostra Habitus, abito, abitare al museo Pecci di Prato, l’ argomento era gia’ entrato nelle sue corde. Non e’ la moda da passerella, che svanisce entro pochi mesi incalzata da un’ altra, a interessarlo. Ma una versione piu’ duratura come negazione di un’ ossessione collettiva, facendo si’ che la moda non sia dannazione, ma evolva a piattaforma sociale di eco- sostenibilita’, con l’ utilizzo di materiali etici e naturali (fibra di bamboo, organza derivata dal mais, viscosa dal pesco), e anche riciclati. L’ estetica, da sola non porta a nessun risultato, afferma Pistoletto. cosi’ che, attraverso il suo laboratorio artistico permanente Cittadellarte, Pistoletto, con Franca Sozzani, ha concepito la sua prima Capsule collection B.E.S.T (bio ethical sustainable trend), con sette giovani designer scelti per il mondo (presentazione e sfilata oggi alla Galleria Stein di Milano), e cinquanta aziende italiane coinvolte. Questi sette stilisti si sono ritrovati a realizzare una collezione da condividere: ogni capo puo’ essere combinato con quello di un altro, come antidoto all’ egocentrismo proprio della moda, spiega. Quasi uno swap intra moenia. Basta variare un elemento per fare nuovo un look. Oggi si vive di guardaroba inutilizzati, con questa idea folle di grande abbuffata che distorce il piacere vero. Io sono per una moda duratura, quindi piu’ vicina all’ arte: un artista non cambia il proprio stile ogni sei mesi. E in effetti lui, pur cambiando, e’ rimasto fedele ai suoi principi estetici e culturali. Riguardando pero’ oggi la sua celebre Venere, possiamo dire ironicamente che Pistoletto e’ passato dagli stracci alla moda. Gli stracci vengono recuperati dalla bellezza classica della Venere, che e’ sempre nuda, vestendosi e svestendosi in continuazione. La donna ideale di Pistoletto veste in abito lungo, anche di giorno. Come certe donne africane che vedo incedere nelle nostre citta’ con i loro costumi tradizionali dai colori sgargianti. Questa si’ che e’ una personalizzazione del proprio modo di vestire, che andrebbe sempre ricercata, e anche un modo per esprimersi.

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