Materiale riciclato, imbottiture in ovatta ecosostenibile, cotone organico: sono alcuni dei tratti distintivi di un piumino invernale davvero sostenibile. Ad oggi la maggior parte dei capi d’abbigliamento così come piumini invernali, cappotti o giacche non è prodotta secondo canoni etici o di sostenibilità. Ma negli ultimi anni i marchi e le aziende che hanno cercato di sovvertire questo ciclo non sono mancate e il mercato oggi inizia ad offrire prodotti riciclati o realizzati con materiali eco-friendly. Un piumino che voglia definirsi davvero sostenibile ha subìto un processo di produzione che comprende trattamenti eco-sostenibili. Oppure, è stato realizzato con materiali riciclati per una buona percentuale. A questo vanno aggiunti anche i metodi adoperati dall’azienda alla base della catena che può impegnarsi a ottenere il meglio acquistando materiali certificati nel rispetto dell’ambiente e agendo in virtù delle norme in materia. Tra i brand che vediamo impegnarsi sotto questo aspetto spicca Colmar con la linea Recycled Essential, dove son presenti anche piumini invernali da uomo. Un piumino invernale sostenibile quindi non solo garantisce standard di qualità pari o perfino superiori a quelli della concorrenza meno attenta all’ambiente, ma riesce anche ad offrire una nuova visione della moda e a indicare una strada alternativa da seguire nel settore, più verde ed etica.
I tessuti
Un piumino ecologico può essere ricavato da materiali di scarto riciclati come il poliestere. Bottiglie di plastica, residui plastici o anche materiali di scarto naturali possono essere utilizzati per la produzione di piumini di alta qualità. I tessuti possono inoltre essere realizzati con fibre naturali. Fibre di cotone e fibre di lana sono ricavate da enti certificati che rispettano non solo l’ambiente, ma anche le condizioni degli animali. Negli ultimi tempi, sono stati trovati metodi per ottenere anche piume naturali sintetiche, ma anche da allevamenti certificati. Il Responsible Down Standard e il Global Traceable Down Standard sono le certificazioni che garantiscono la qualità dell’allevamento e di come sono trattate le oche al suo interno. In alcuni casi, per ottimizzare il processo, delle aziende hanno iniziato ad utilizzare piume riciclate. Tra i tessuti emergenti sono entrati nel mercato anche brevetti di fibre di seta e cashmere. Quest’ultima è ricavata dalla pettinatura di un tipo di capra originaria della Mongolia ed è prodotta secondo i canoni più elevati di eco-sostenibilità.
Qual è il piumino invernale più caldo?
I piumini invernali sono ideati per mantenere costante la temperatura corporea di chi li indossa. A seconda del materiale utilizzato sia per il tessuto che per l’imbottitura, il calore può essere maggiore o inferiore. Il tessuto in primis deve essere in grado di isolare bene dall’esterno ed è ancora meglio se presenta caratteristiche idrorepellenti e antivento. Spesso i piumini invernali sono più lunghi delle normali giacche e possono raggiungere anche le ginocchia per proteggere un’area maggiore del corpo. Alle proprietà del tessuto sono da aggiungere le qualità del materiale d’imbottitura. Mentre la piuma d’anatra resta ancora una delle soluzioni più in voga e tra le più calde, altri materiali sintetici e non stanno riuscendo ad eguagliare le capacità termiche che fino a poco fa solo l’oca riusciva a fornire. Ogni piumino è realizzato per essere utilizzato in un range di temperature prestabilito. Al momento della scelta, soprattutto se si vive in località dove si raggiungono temperature rigide, meglio optare per un piumino da montagna certificato e realizzato con imbottitura in piume naturali.
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