PLASTICA DALLE PATATE
Troppa plastica e dappertutto. Come ridurla? Tra le soluzioni possibili tornano sempre in gioco l’innovazione, la creatività, l’economia circolare. E innanzitutto il riuso, e la lotta a qualsiasi spreco, compreso quello di un rifiuto. Così il designer svedese Pontus Törnqvist ha brevettato la «plastica delle patate», ovvero una linea di buste e di posate biodegradabili prodotte con fecola di patate, acqua e glicerina. Pontus, che già viene considerato un designer di successo, studia alla Lund University in Svezia e ha soltanto 24 anni.
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BUSTE E POSATE FATTE CON LE PATATE
Le posate biodegradabili non inquinano e si possono persino mangiare, evitando lo spreco di cibo. Inoltre sono resistenti e flessibili come le normali posate di plastica: sono fatte con un materiale termoplastico, composto da fecola di patate e acqua mischiate insieme, riscaldate fino al loro addensamento e successivamente versate in determinati stampi ed esposte al calore fino a che non diventano un pezzo compatto e asciutto.
STOVIGLIE DALLE PATATE
Potato Plastic è anche tra i progetti finalisti del James Dyson Award, la competizione internazionale che vede ogni anno gareggiare progetti innovativi elaborati da studenti o neolaureati di design e ingegneria che rispondono alla chiamata «Progetta qualcosa che risolva un problema».
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POTATO PLASTIC
Il giovane designer, che ha sviluppato Potato Plastic, spera che il suo progetto possa aumentare la consapevolezza di quanti danni provoca l’enorme consumo di plastica monouso e l’abuso che se ne fa, nel settore del fast food per esempio. Infatti l’idea di Pontus Törnqvist ha già catturato l’attenzione delle catene di fast food, costrette a fare i conti con la recente direttiva del Parlamento europeo che ha votato il divieto totale degli oggetti in plastica monouso a partire dal 2021.
«L’ambiguità di certi prodotti di plastica – ha spiegato Törnqvist – è quella di avere una capacità di durata di oltre 450 anni e un periodo di utilizzo di circa 20 minuti. Poi finiscono nell’ambiente e causano danni a intere generazioni». Sostituirli con un materiale come il Potato Plastic potrebbe avere ricadute benefiche per la salute dell’ambiente e dell’uomo. «Il mio materiale – ha aggiunto – proviene da un prodotto della terra e una volta esaurita la sua funzione può tranquillamente ritornare nella terra».
(Credits immagine di copertina e video: www.jamesdysonaward.org e www.repubblica.it)
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