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PLASTICA NEGLI OCEANI
Gli scienziati confermano ciò che la comunità di “Non sprecare” sostiene da molto tempo: la plastica avanza nei mari di tutto il mondo in modo scandaloso. E nonostante i tanti appelli a ridurne l’uso e l’abuso. In particolare, alcuni esperti hanno dimostrato in modo inconfutabile che dal 2000 i rifiuti a base di plastica nell’Oceano Atlantico sono triplicati. Uno spreco enorme, per la qualità della vita e per il benessere di tutti.
Grazie ai dati rilevati per mezzo dei “registratori continui di plancton (RCP)”, installati a rimorchio di grandi navi che hanno attraversato gli oceani dal 2000 a oggi, un gruppo di ricercatori di Plymouth (UK) ha verificato come grossi oggetti di plastica siano rimasti impigliati circa tre volte più spesso rispetto ai decenni precedenti. E questo solo per ciò che riguarda le macro-plastiche (oggetti di plastica di grandi dimensioni). La situazione delle micro-plastiche (dai piccoli oggetti fino agli elementi “polverizzati”) è, purtroppo, ancora peggiore.
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MICROPLASTICHE NEGLI OCEANI
OCEANI DI SPAZZATURA
Sono stati rinvenuti maggiori quantitativi di plastiche nelle aree degli oceani più battute dalle rotte navali. Impressionante, ad esempio, il numero di reti da pesca trovate nel Nord dell’Atlantico e nel Mare del Nord. Quest’ultimo è riccamente popolato da fauna marina, quali pesci, volatili e cetacei che rischiano quotidianamente di rimanere impigliati nei rifiuti di plastica o di scambiarli per cibo. È dimostrato, ad esempio, che le tartarughe non siano in grado di distinguere tra le buste di plastica e le meduse (fondamentali per la loro dieta). Una vera e propria trappola per una delle creature universalmente più amate da grandi e piccini. Le buste di plastica, una volta ingerite, causano occlusioni interne letali. E c’è un altro fenomeno preoccupante e poco conosciuto, il micro-inquinamento presente nelle carni dei pesci che mangiamo. Con effetti sulla salute dell’uomo ancora tutti da verificare.
ISOLE DI PLASTICA NEGLI OCEANI
Gli oceani ospitano inoltre, al loro interno, cinque “punti di raccolta naturali”, denominati vortici maggiori, dentro i quali si depositano e affondano migliaia di tonnellate di plastica; due vortici si trovano nell’Oceano Atlantico, due nel Pacifico e uno nell’Oceano Indiano. I vortici accumulano oggetti di tutti i tipi: buste, bottiglie, imballaggi. Il solo vortice del Nord Pacifico contiene sei chili di plastica per ogni chilo di plancton. Un dramma per i nostri ecosistemi.
La plastica è il materiale che, da diversi decenni, domina la modernità, basti pensare alle bottigliette prodotte da alcune tra le più celebri multinazionali di bibite e agli imballaggi comunemente utilizzati. Secondo alcune stime, nel solo 2016 sarebbero stati venduti 480 miliardi di bottigliette di plastica, un dato che non può lasciare indifferenti. Ecco perché, in molte parti del mondo, si sta cercando di correre ai ripari, garantendo ad esempio punti di distribuzione di acqua potabile che incentivino al riutilizzo di contenitori in vetro.
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PRODUZIONE DI PLASTICA IN AUMENTO
PLASTICA NEGLI OCEANI: OCEAN CLEANUP
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