Polvere di legno: quando è pericolosa

I rischi, innanzitutto di un tumore maso-sinusale, riguardano le persone che lavorano nel settore. Le misure di prevenzione indispensabili

polvere di legno

La polvere del legno duro è considerata cancerogena all’interno dei paesi dell’Unione europea. Si tratta di particelle che vengono disperse nell’aria in seguito alla lavorazione di alberi generalmente appartenenti alla famiglia delle latifoglie: ciliegio, faggio, rovere, mogano, palissandro, ebano e noce. Con una direttiva del 2017 (la numero 2398) l’esposizione alla polvere del legno duro dei lavori che svolgono la loro attività nelle segherie, nelle falegnamerie e ovunque si lavori il legno, è circoscritta a un valore soglia da non superare, ovvero 2 mg/m3 nell’arco delle otto ore del turno di lavoro.

Dove colpisce

Le zone del corpo più esposte ai rischi della polvere del legno duro sono la faringe e le cavità naso-sinusali, dove possono provocare un adenocarcinoma delle fosse nasali e dei seni paranasali.

Tumori naso-sinusali

Una delle patologie più gravi che si rischia con un contatto eccessivo, e senza protezione, alla polvere del legno è il tumore naso-sinusale. I sintomi sono chiari:

  • Ostruzione nasale
  • Perdita di sangue dal naso
  • Una narice ostruita
  • Formicolio al volto
  • Dolore da compressione a una delle orecchie
  • Ingrossamento dei linfonodi al collo
  • Bulbo oculare che sporge in modo anomalo
  • Lacrimazione continua
  • Frequenti mal di testa, mai accusati in precedenza
  • Tumefazioni gengivali o nel palato

Altre patologie legate alla polvere del legno

A parte il tumore naso-sinusale, ci sono altre patologie legate all’eccessiva esposizione al legno: dermatite allergica, asma bronchiale, bronchite cronica, irritazione oculare (con bruciore e arrossamento degli occhi), congiuntivite, sindrome tossica da polveri organiche (ODTS).

Prevenzione

La prima misura di prevenzione richiesta per le persone esposte ai rischi della lavorazione del legno è un impianto di aspirazione che riduca al minimo le polveri disperse nell’aria e in grado poi di penetrare nell’organismo dell’uomo. Altri interventi di prevenzione sono: evitare accumuli di polvere di legno duro nei luoghi di lavoro, l’uso di dispositivi di protezione individuale, la rimozione della polvere attraverso tubazioni dedicate alla sua aspirazione.

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