Pontelandolfo: in tenda tra le colline di Benevento

Un’escursione ricca di emozioni, tra gufi, civette e merli. Le tappe del Monte Calvello e del lago Spino

Il territorio di Pontelandolfo, in provincia di Benevento, con la dolcezza delle sue colline, e la straordinaria combinazione  di paesaggio agrario, foresta, torrenti e laghi, è lo spazio ideale per chi ama il turismo sostenibile, a partire dalla forma più semplice e più sobria, ovvero il campeggio. Le quote variano dai 300 ai 900 metri di altitudine, ed a qualsiasi livello di altezza è possibile fare una tappa e sistemare la propria tenda. Fino alla quota più alta,  i 1017 metri di Monte Calvello, un’oasi per gli appassionati di birdwatching e per chi vuole immergersi in un’antica faggeta. Da qui si prosegue fino al Lago Spino, un’altra zona ideale per il campeggio all’area aperta, considerando che si trova in un’oasi di 35mila  metri quadrati ed è circondato da un bosco di piante autoctone.

Da dove si parte

La partenza del nostro viaggio, con le sue tappe in tenda, è da piazza Roma a Pontelandolfo. Da qui si raggiungono facilmente i primi luoghi per il campeggio all’aria aperta: le fontane, ovvero dei bacini sotterranei con riserve idriche. Le più suggestive sono la Fontana Acqua del Monte, la Fontana Cristina e  la Fontana Vecchia.

Cosa vedere

I sentieri sono ben tracciati, la passeggiata non faticosa, e durante il percorso sarete avvolti dalle ombre di aceri, frassini e castagni. E non spaventatevi se, improvvisamente, una lepre o una volpe vi taglierà la strada: fanno parte della fauna della zona. La tappa successiva, dopo due ore di camminata, escluse le soste, è il Monte Calvello. Qui cercate di posizionarci con la vostra tenda in una zona dove potete ammirare il panorama del Sannio a 360 gradi, e innanzitutto potete fare birdwatching e pesca nei torrenti Lente e Lenticella. Gli uccelli da avvistare sono gazze, cuculi, civette, gufi e merli; i pesci che potete pescare sono trote, barbi, tinche e cavedani. Per i più esperti c’è anche la possibilità di una navigazione dei torrenti, in alcuni tratti, in canoa.

Monte Calvello

La monumentale faggeta di Monte Calvello deve le sue origini a Margherita di Durazzo, regina di Napoli alla fine del XIV secolo. La donna assunse la reggenza il 1° marzo 1386, quando restò vedova e il figlio Ladislao I aveva appena nove anni. Regnò fino al 1393, non si risposò mai, e in compenso dedicò tutte le sue energie a rafforzare le bellezze naturali del regno di Napoli.

Lago Spino

Da Monte Calvello si scende  lentamente per arrivare alla terza tappa di questa indimenticabile escursione in tenda: il lago Spino. Diverse aree, lungo le sponde del lago, sono attrezzate per il campeggio all’area aperta e inoltre è possibile pescare durante tutti i mesi dell’anno.  Il lago Spino alterna periodi di riempimento a fasi di prosciugamento totale del bacino idrico, e questo rende ancora più suggestivo il campeggio lungo le sue rive, ina qualsiasi stagione dell’anno. Il fenomeno è legato alla presenza di rocce calcaree nel sottosuolo che, essendo permeabili, lasciano defluire le acque per vie sotterranee.

Centro Studi Ugo Gregoretti

L’attore e regista Ugo Gregoretti, che per lunghi periodi soggiornava a Pontelandolfo, ha donato tutte le sue carte , l’archivio,  i suoi premi e i suoi libri, al comune di Pontelandolfo. Cona precisa missione: «Io sono un crociato della comicità, e vorrei  svolgere la mia crociata qui a Pontelandolfo, facendo di questo paese la Gerusalemme del cortometraggio comico». Grazie al prezioso materiale donato da Gregoretti, nell’ottocentesco palazzo Rinaldi, è nato un Centro studi dedicato all’artista.

Informazioni

Per tutte le informazioni potete scrivere a:

[email protected]

Oppure visitare il sito:

www.visitpontegandolfo.it

Come si arriva a Pontelandolfo

Da Napoli a Pontelandolfo si può arrivare in tre modi: in treno  (1 ora e 45 minuti), in bus (1 ora e 55 minuti), in automobile ( 82,7 chilometri).

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