In commercio ne esistono di tutti i tipi. E non costano neanche tanto, dunque non è un problema di spesa. Ma valgono oro, e possono evitare tanti sprechi nella nostra vita quotidiana di cittadini e di consumatori. Parlo dei posacenere, da muro o da terra, e anche quelli sui tavolini esterni, che bisogna chiedere, quasi un urlo, per evitare l’insostenibile inquinamento dei mozziconi gettati a terra. Ovunque. Ma in particolare all’uscita dei locali pubblici, bar e ristoranti, dove mancano appunto i contenitori delle cicche.
POSACENERE DA MURO
L’inciviltà di chi butta un mozzicone a terra è fuori discussione. In ogni caso. Anche in assenza di un portacenere, non sarebbe difficile trovare un modo per liberarsi correttamente dell’avanzo della fumatina. Ma tant’è, e dobbiamo prenderne atto. D’altra parte in Italia abbiamo ancora circa 12 milioni di fumatori (oltre il 20 per cento della popolazione), e non possiamo discriminarli. Non commettono alcun reato, anche se fanno parecchi danni alla loro salute.
POSACENERE DA TERRA
Io stesso ho cercato ben otto volte di smettere di fumare e spero, più prima che dopo, di riuscirci in modo definitivo. In ogni caso, sul sito Non sprecare abbiamo spesso raccontato i danni del fumo, abbiamo indicato un modo semplice e naturale per smettere di fumare. Ma ripetiamo anche, come un’ossessione, che la vita sostenibile si ispira al principio «Massima libertà, massima responsabilità». Sei libero di fumare, laddove non è vietato dalle legge, ma devi sapere i danni che stai facendo a te stesso e che rischi di fare agli altri se non ti comporti da persona civile. Da persona che sente il suo spazio vitale all’interno di una comunità e non vive con i paraocchi e i paraorecchie.
Ogni volta che attraverso alcune strade di Roma, la mia città, resto sbigottito dalla quantità di mozziconi che trovo dappertutto. Specie davanti a bar, tavole calde, paninoteche, gelaterie e ristoranti. Faccio sempre la stessa domanda: «Per quale motivo non mettete un posacenere?». E non ricevo mai una risposta convincente. La colpa, lo sappiamo bene quando si tratta di scarso senso civico, è sempre degli altri. L’unica certezza è vedere dappertutto tappeti di cicche che inquinano, hanno tempi di eliminazione infiniti e sono di faticoso e costoso smaltimento. Triplo spreco. Al quale contribuiscono tanti, troppi cittadini, e tanti, troppi turisti. Mettere i portacenere all’esterno dei locali significherebbe anche azzerare gli alibi dei maleducati a oltranza.
POSACENERE DA ESTERNO
Di posacenere a uso esterno, dicevo, ne esistono davvero di ogni genere. Personalmente, mi convincono di più quelli a muro: piccoli, poco invasivi, semplici da gestire. Ne esistono anche diversi di eccellente design, e quindi mettere qualche portacenere in più significa anche contribuire a un buon decoro della città, compreso l’arredo urbano. La città, come le stazioni ferroviarie o qualsiasi luogo pubblico: date un occhio ai binari dei treni. Altre scene raccapriccianti di insostenibilità quotidiana: un manto di cicche buttate sui binari. Che cosa ci vuole a mettere qualche portacenere in più nei marciapiedi dove i viaggiatori si fermano a fare la loro fumatina?
POSACENERE FUORI DAI LOCALI
Infine, il posacenere è un simbolo della sostenibilità che tocca a tutti. Alle pubbliche amministrazioni, certo. A chi svolge un’attività economica, in questo caso gli esercenti dei locali, certo. Ma anche e innanzitutto a ogni singola persona, che deve avere la consapevolezza del danno e dello spreco raccolto attorno a una cicca di sigaretta. E può fare tanto, tantissimo, soltanto alzando la voce, con un sussurro, con gentilezza, e con educazione, per una richiesta precisa. Dateci i posacenere.
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