Il tumore al seno si combatte e si evita in modo molto efficace in un solo modo: con la prevenzione. Grazie alla quale le donne colpite sono diminuite e sono aumentate quelle che invece riescono a guarire senza peggiorare la loro qualità della vita. Ecco come prevenire il cancro al seno.
PREVENZIONE TUMORE AL SENO
Senza inutili allarmismi, c’è da notare che i numeri purtroppo non danno buone notizie. Il cancro al seno in Italia è in aumento. Secondo il Rapporto 2022 presentato da alcune sigle di associazioni impegnate nel monitoraggio del cancro ( a partire dall’Associazione italiana di oncologia medica) le diagnosi di cancro in Italia sono passate da 326 mila nel 2020 a 390 mila nel 2022 . E il tumore al seno resta la diagnosi più diffusa (52.300 diagnosi) seguita dal colon-retto (48.100 casi) e dal polmone (43.900 casi). Su queste cifra pesa la pandemia del Covid-19 e la diminuzione delle attenzioni in termini di prevenzione e di diagnosi precoce.
Un cancro al seno in fase di sviluppo iniziale potrebbe non presentare sintomi perchè la neoplasia potrebbe essere di entità così ridotte da risultare impercettibile anche all’autopalpazione. È qui che entra in gioco la diagnosi precoce che grazie anche a terapie all’avanguardia, consentono di portare alla guarigione per una buona percentuale di pazienti.
I sintomi invece che possono presentarsi con il tempo e da tenere sotto controllo, sono la nascita di un nodulo, tumescenza a livello dell’ascella, rossore persistente nei pressi del capezzolo, ritrazione della pelle del seno o del capezzolo o anche la secrezione di materiale ematico dal capezzolo.
Questi sono i principali segnali che possono far suonare il campanello di allarme. E per ottenere una diagnosi precoce in tempi adeguati, l’arma migliore è la prevenzione.
PREVENZIONE TUMORE AL SENO
Il modo migliore per sconfiggere un carcinoma mammario è agendo alla base e quindi prevenendo che esso giunga a stadi avanzati. Ancora meglio se si prediligono stili di vita che consentano di ridurre, anche drasticamente, le probabilità che questo si formi.
Per quanto riguarda le forme di prevenzione, ad oggi sono di vitale importanza le tecniche di autopalpazione del seno, le visite senologiche, screening mammario e corretti stili di vita. Ma vediamoli più nel dettaglio.
ESAMI PER TUMORE AL SENO
Gli esami clinici utili a identificare un tumore al seno sono prevalentemente due:
Mammografia
Ecografia mammaria
A questi si aggiunge la visita senologica che sarebbe consigliata almeno una volta l’anno e indipendentemente dall’età. Infatti, grazie alle competenze di uno specialista, con questa visita specialistica è possibile controllare lo stato di salute del seno.
I primi due esami invece sono dei metodi di screening della mammella che consentono di individuare e localizzare forme di neoplasia presenti nel seno.
La mammografia è l’esame più efficace per ottenere una diagnosi precoce. Mentre l’ecografia mammaria invece è spesso consigliata a donne giovani quando emergono sintomatologie e sotto indicazione del medico curante.
Secondo quanto suggerisce l’Airc, la Fondazione che da circa 60 anni combatte il cancro in Italia, la prevenzione per il tumore al seno deve iniziare intorno ai 20 anni. Questo non significa essere ossessivi con gli esami diagnostici, per i quali esiste un calendario preciso. Dopo il controllo annuale dello specialista senologo, e sulla base di una sua eventuale indicazione, si può fare la mammografia. Questo esame diventa biennale dopo i 40-50 anni. L’ecografia, specie per le donne giovani, va fatta invece solo in caso di necessità. La mammografia consente di individuare anche lesioni molto piccole e di intervenire prima che il tumore cresca di dimensioni e diventi più difficile da curare.
AUTOPALPAZIONE
L’autopalpazione è una tecnica particolare che permette di conoscere il seno e individuarne con il tempo eventuali cambiamenti. Questo test è il primo strumento disponibile per la prevenzione del tumore al seno ed è un esame che ogni donna può condurre in autonomia.
Il momento migliore per effettuare questo check-up è ad una settimana dalla fine delle mestruazioni. I medici consigliano di adottare questo metodo di autoanalisi a partire dai 20 anni per tutte le donne e una volta al mese. Infatti, eseguito correttamente e in maniera costante, questo esame può ridurre le probabilità di diagnosticare una neoplasia ad uno stadio avanzato.
Lo scopo dell’autopalpazione quindi è quello di riconoscere le caratteristiche anatomiche del seno e riuscire a rilevare qualsiasi elemento intrusivo che possa formarsi come la presenza di un nodulo o la ritrazione del capezzolo.
COME FARE L’AUTOPALPAZIONE DEL SENO
Ecco allora come eseguire l’autoesame al seno in maniera semplice:
Mettete dietro la nuca il braccio dallo stesso lato del seno che volete esplorare e usate la mano opposta per la palpazione.
Cercate eventuali anomalie: noduli o addensamenti o zone più dure nella mammella. Se le trovate, parlatene con il vostro medico.
Mettetevi in piedi, con il seno scoperto, per qualche minuto davanti allo specchio. Così potete controllare che non ci siano irregolarità o alterazioni del profilo e della superficie delle mammelle.
Alzate il braccio del lato del seno da esaminare e con l’altra mano controllate il cavo ascellare.
Osservate e strizzate, con molta delicatezza, i capezzoli per scoprire se ci sono rientranze o eventuali secrezioni.
È importante infine sapere che non ci sono prove certe dello sviluppo della malattia ma esiste un rischio più elevato per le donne che hanno avuto all’interno del proprio nucleo familiare più di un consanguineo di sesso femminile colpito da tumore al seno, soprattutto se la malattia si è presentata prima dei quarant’anni. In questi casi è fondamentale che le donne, in base alla fascia d’età, si sottopongano a controlli ed esami più ravvicinati.
STILE DI VITA
Una vita sana, a partire da una dieta equilibrata e salutare, può essere uno strumento pratico efficace per abbattere le probabilità che un tumore al seno si manifesti a qualsiasi età.
Nello specifico, meglio mangiare prodotti freschi e prediligere cibi vegetali come frutta e verdura. Tè verde, broccoli e cavolo sono tra le soluzioni più interessanti. Questi infatti sono ricchi di antiossidanti e purificano l’organismo.
Ad una dieta regolare è da affiancare una buona dose di attività fisica, anche 30 minuti al giorno di camminata possono ridurre la possibilità che sorga qualsiasi forma tumorale.
È inoltre sconsigliato il consumo di bevande alcoliche. Nella donna l’assunzione di una bevanda alcolica al giorno può aumentare esponenzialmente le probabilità di un cancro.
Il fumo invece è una chimera e oltre all’evitare di fumare in generale, è consigliato non respirare il fumo passivo, causa di almeno 600.000 decessi all’anno.
COSA MANGIARE PER PREVENIRE TUMORE AL SENO?
La prevenzione del carcinoma mammario inizia dalla tavola, da cosa si mangia ogni giorno e in base al tipo di dieta che si predilige. Tra gli alimenti che aiutano a prevenire la formazione di un tumore al seno ci sono i cavoli, i broccoli, verze e cavolfiori che oltre ad essere ricchi di antiossidanti aiutano a ripulire l’organismo.
Le verdure e la fruttain generale è un’ottima alleate nella prevenzione di qualsiasi tumore. È consigliato anche il consumo di legumi e fagioli, pomodori, olio d’oliva e il pesce azzurro ricco di Omega3.
Diversi studi scientifici dimostrano che avere figli, in particolare il primo quando ancora non sono stati compiuti i 30 anni, aiuta a prevenire il cancro alla mammella. Stesso discorso per l’allattamento, altra fonte di protezione del seno. Gli effetti ormonali della gravidanza e dell’allattamento rendono la ghiandola mammaria meno vulnerabile, ma dopo i 30 anni questo beneficio si riduce fino ad azzerarsi.
NON USARE LA PILLOLA DOPO I 35 ANNI
Dopo i 35 anni vengono suggeriti altri contraccettivi per le donne, rispetto alla pillola che invece viene sconsigliata in quanto aumenta leggermente il rischio di tumore al seno.
ATTIVITÀ FISICA PER PREVENIRE TUMORE AL SENO
Un’attività fisica regolare permette di mantenere il peso nei limiti consigliati e quindi riduce l’insorgere di patologie legate al sovrappeso e obesità che possono essere elementi scatenanti per il manifestarsi di un cancro al seno.
Secondo gli esperti in materia, non bisogna praticare sessioni di sport intense e di più ore al giorno. Piuttosto, basta riuscire a ritagliarsi almeno 30 minuti al giorno per camminare e per almeno 5 giorni a settimana. La cosa importante è la regolarità. Meglio 5 giorni moderati che un allenamento intenso di 2 ore per un solo giorno settimanale.
TUMORE AL SENO RISCHIO RECIDIVA
Come ben noto, quando si contrae un tumore esistono determinate probabilità che questo, ad alcuni anni dalla guarigione e quindi dall’intervento chirurgico, porti alla ricomparsa dello stesso.
Ad oggi, buona parte delle pazienti che contraggono un carcinoma mammario HER2+ in assenza di metastasi riescono a guarire definitivamente dalla malattia. Tuttavia, circa il 10 per cento delle donne guarite entro i 10 anni successivi all’operazione sviluppa una recidiva.
Per abbattere le probabilità che questo accada, sono utilizzati in via sperimentale dei farmaci che hanno la capacità di ridurre anche del 30 per cento il rischio che si presenti una recidiva.
Queste sono cure che vanno correttamente eseguite in seguito alla guarigione per prevenire appunto che la malattia si ripresenti un’altra volta in futuro.
SINTOMI TUMORE AL SENO
I sintomi del tumore al seno possono essere diversi: la pelle non è più liscia e diventa a buccia d’arancia, appaiano noduli visibili o palpabili nella zona della mammella, il capezzolo si sposta troppo in dentro o troppo in fuori. Qui trovate indicati i sintomi più ricorrenti del tumore al seno.
ESAME DEL SANGUE PER INDIVIDUARE IL RISCHIO METASTASI
All’ospedale San Raffaele di Milano è partito uno studio che potrebbe portare a un grande progresso nella prevenzione per il tumore al seno e in particolare nel monitoraggio di chi corre il pericolo di una recidiva.. L’obiettivo è di arrivare a un semplice esame del sangue, veloce ed indolore, che porterà a due, possibili esiti. Negativo: in questo caso la donna dovrà soltanto continuare il percorso indicato dal medico. Positivo: la donna andrà controllata e monitorata, per capire se ci sono possibili metastasi in evoluzione.