Due grandi gruppi, che operano in settori diversi ma potenzialmente complementari, Cremonini e Hera, si mettono insieme e realizzano un impianto industriale all’avanguardia a Spilamberto, in provincia di Modena. Cremonini è leader in Italia nella produzione di carni e nella distribuzione di prodotti alimentari; Hera, invece, è il primo operatore nazionale nel settore Ambiente: dalla loro partnership, attraverso le società controllate Inalca e Herambiente, è nata la NewCo Biorg, che a sua volta controlla e gestisce l’impianto emiliano.
Come funziona questa sinergia industriale? E quali vantaggi porta in termini di efficienza energetica, miglioramento ambientale, lotta alla crisi climatica e riduzione degli sprechi? L’investimento complessivo vale circa 28 milioni di euro, con i quali un vecchio biodigestore, senza consumare nuovo suolo e sottrarlo all’agricoltura e al verde, è stato riconvertito in un impianto con tecnologie all’avanguardia, in grado di produrre ogni anno 3,7 milioni di metri cubi di biometano. Tutto parte dalla raccolta differenziata dell’organico nella provincia di Modena, dagli scarti del processo produttivo di Inalca, e dai reflui agroalimentari dell’industria locale.
La materia prima viene trasformata a Spilamberto, attraverso un processo di digestione anaerobica, e diventa gas naturale, totalmente rinnovabile, destinato all’autotrazione, e compost per un totale di 18mila tonnellate annue. Il combustibile rinnovabile, una volta prodotto nell’impianto emiliano, viene immesso nella rete e alimenta il trasporto cittadino pubblico e privato, mentre non esistono scarti, in quanto i residui della trasformazione vengono nuovamente recuperati nell’impianto Biorg di compostaggio a Nonantola, in provincia di Modena, per produrre compost da utilizzare come biofertilizzante agricolo.
E veniamo ai vantaggi, che non solo soltanto di natura industriale. Innanzitutto la sinergia tra Herambiente e Inalca si traduce in un classico modello di economia circolare, prevista come una leva per lo Sviluppo Sostenibile, anche all’interno dell’Agenda Onu 2030. Due gruppi si mettono insieme, e grazie all’innovazione e all’esperienza nei rispettivi settori, riescono a creare una produzione completamente nuova, creando valore aggiunto per le intere filiere della zootecnia e dell’energia.
Il biometano di Spilamberto, secondo vantaggio dell’operazione, significa azzerare gli sprechi. Non soltanto dei rifiuti urbani (che, però, devono essere smaltiti correttamente, secondo le regole della raccolta differenziata), ma anche degli scarti del processo produttivo delle carni di Inalca, una società che ha maturato una buona esperienza in questo campo, investendo in impianti di produzione di biometano e fotovoltaici nei propri allevamenti.
Terzo beneficio: si riducono, in modo molto significativo, le emissioni di CO2, quelle che contano ai fini del surriscaldamento climatico. Per dare un’idea concreta di questo vantaggio, si calcola che, grazie alla produzione dell’impianto di Spilamberto, ogni anno si risparmieranno circa 3mila tonnellate di petrolio equivalente (TEP) di combustibile fossile, e saranno così evitate emissioni di CO2 per circa 7mila tonnellate. Per ottenere lo stesso risultato e assorbire la stessa quantità di CO2, servirebbero in media circa 280 mila alberi. E la produzione annua del combustile naturale a Spilamberto equivale a 52 milioni di chilometri percorsi da un’auto alimentata a metano.
Infine, un’operazione del genere non sarebbe stata possibile senza una cultura industriale ispirata proprio ai parametri della sostenibilità. Il gruppo Cremonini, per esempio, ha tra i suoi obiettivi aziendali, anche la decarbonizzazione e ormai da tempo autoproduce il 77 per cento dell’energia utilizzata, e un terzo proviene da fonti rinnovabili. Un percorso avviato da tempo, che ha portato poi alla tappa della realizzazione dell’impianto di Spilamberto.
Foto di profilo tratta dal sito di Herambiente.
Leggi anche:
- Biogas e biometano: tutti i vantaggi
- Bioenergia: potenzialità alle stelle, ma il settore è in stallo
- Agricola Lenti: biogas dai resti della produzione di olio
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.