In Trentino dieci comuni uniti per l’energia da acqua e legno

L’unione fa la forza, e consente di non toccare le tariffe per i consumatori. Nonostante l’inflazione. E superando la dipendenza da gas e petrolio

L’unione fa la forza. E riduce gli sprechi. Anche quando si tratta di energia, di come ridurre la dipendenza dal gas e dal petrolio puntando sulle rinnovabili e di come riuscire a non toccare i prezzi a carico dei consumatori nonostante la galoppata dell’inflazione. La storia di Acsm Primiero, una delle maggiori multiutility del Trentino-Alto Adige è tutta raccolta in questa idea: mettere insieme i comuni sotto l’ombrello di rifornimenti energetici sostenibili. Altro che dipendenza dal gas russo!

MULTIUTILITY ACSM PRIMIERO

La prima centrale idroelettrica della Acsm risale al 1902, e da allora l’azienda non ha fatto altro che svilupparsi lungo due direttrici, piuttosto uniche nell’Italia dei mille campanili. Unire le forze e quindi i comuni serviti, e puntare tutto sulle fonti locali, acqua e legno. In questo modo dieci comuni delle Dolomiti si sono messi insieme, auto-producendo energia rinnovabile, a partire dagli impianti idroelettrici. Sono ben 17 sull’intero territorio delle valli del Primiero e di Vanoi, e producono 450 milioni di kilowattora all’anno, oltre dieci volte il consumo locale della zona.

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ENERGIA DAL LEGNO

Poi c’è la produzione dell’energia dal legno che alimenta le centrali di teleriscaldamento (40 gigawattora termici all’anno prodotti con la copertura della metà degli abitanti della zona). In questo caso, la materia prima arriva dalle foreste che occupano il 60 per cento del territorio, con un controllo molto rigoroso da parte delle amministrazioni comunali locali. Sono loro che preparano il piano di «assestamento forestale» con il quale si scelgono le singole piante da tagliare, per garantire la rigenerazione delle foreste e un’equilibrata selezione del disboscamento parziale e temporaneo. Acqua e legno: con queste due risorse Acsm riesce a servire i 18 mila abitanti delle valli del Primiero e del Vanoi. Con tariffe bloccate, nonostante l’inflazione e la guerra in Ucraina.

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