Un laboratorio di sartoria e riciclo creativo che insegna a riciclare tessuti : è il progetto siciliano Dappertutto, che punta sul riciclo e il riuso, per dare nuova vita a tessuti che non si utilizzano più, in un mondo in cui, circa ogni secondo si spreca l’equivalente di un camion di stoffe, con un dispendio di materie prime e un pericolo per l’ambiente senza pari.
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PROGETTO DAPPERTUTTO PALERMO
L’iniziativa palermitana condotta dalle formatrici Ilaria Sposito e Francesca Chillemi, artigiane specializzate nel riuso creativo di tessuti e materiali destinati a diventare rifiuti, vuole dare un’altra possibilità ai vestiti, alle lenzuola e agli asciugamani che prendono polvere, rimaneggiandoli per creare nuovi oggetti o abiti di design, tessili per l’infanzia e per la casa. Quanti tessili e quanti abiti inutilizzati abbiamo nelle nostre abitazioni che il più delle volte buttiamo? Una tendenza molto diffusa, figlia del fast-fashion, che riduce sempre più il ciclo di vita degli oggetti stipati negli armadi e nei comò. Curato da SEND, organizzazione no-profit nata nel 2005 dalla volontà di quattro donne di migliorare le proprie condizioni lavorative , in collaborazione con Junkle, laboratorio di design con materiali di scarto, Dappertutto è un progetto innovativo, gratuito, che promuove la cittadinanza attiva e solidale. Destinato alle abitanti e agli abitanti del quartiere Tribunali/Castellammare, primo quartiere di Palermo in pieno centro storico, un tempo estremamente degradato e oggi nel pieno di un’opera di riqualificazione che passa, appunto, anche dalla cittadinanza, è stato progettato e pensato grazie agli spunti e alle esperienze del Centro Sviluppo Creativo Danilo Dolci, impegnato ogni giorno per la promozione del benessere psico-sociale di bambini e bambine e delle loro famiglie.
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LABORATORIO SARTORIA DAPPERTUTTO
Già, perché Dappertutto ha il fine ultimo di aprire una bottega di sartoria artigianale partendo proprio dalla valorizzazione delle competenze dalle 9 mamme partecipanti: 44 ore di taglio e cucito, da ottobre a dicembre 2020, in cui partendo da un calzino da rammendare fino ad arrivare ai cartamodelli, Eilyn, Francesca, Juliet, Karidja, Luana, Melissa, Miriam, Simona e Vanessa hanno reinventato con le loro mani capi e oggetti per bambini, partendo proprio da rifiuti tessili destinati alla discarica. Dopo un passaggio in macchina da cucire sono diventati un albero di Natale, un portaoggetti per fasciatoio, dei grembiuli e dei libri tattili. «Ciascuno di questi oggetti porta con sé il valore di un’esperienza unica di apprendimento e di condivisione per la costruzione di comunità educanti», dicono le formatrici in un’intervista al portale Live Sicilia. Non solo economia circolare e artigianato sostenibile, ma anche un ulteriore gradino per lo storytelling e la promozione, che insegna alle mamme partecipanti come raccontare gli oggetti realizzati, per una sicura riuscita futura della bottega. Che dà una seconda vita agli oggetti e regala una sfida alle donne.
(Immagine in evidenza e a corredo del testo tratta dalla pagina Facebook di Dappertutto)
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