Infrastrutture verdi: una vera e propria rete di aree naturali come viali, parchi, giardini, aiuole, prati, che sono pianificate in modo strategico e inserite nel contesto urbano in modo da ridurre le perdite di biodiversità, una delle manifestazioni della crisi ambientale che imperversa, minacciando sia gli ecosistemi che l’equilibrio alimentare dell’uomo. Sostanziandosi in quella che gli esperti chiamano “crisi degli impollinatori”, ossia quegli insetti che, volando e posandosi sui fiori e sugli arbusti,, trasportano il polline e permettono la riproduzione della quasi totalità delle piante.
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PROGETTO POLLINACTION
Secondo la piattaforma intergovernativa su biodiversità e servizi ecosistemici, la piattaforma IPBES, oltre il 40% degli insetti impollinatori, principalmente api e farfalle, è a rischio estinzione per colpa della scomparsa dei prati fioriti, loro habitat di elezione.
Perché, quindi, non invertire la tendenza recuperando spazi verdi da destinare a campi e prati fioriti, intervenendo, al contempo, anche per riqualificare le infrastrutture verdi?
La domanda, e la risposta, la pone il progetto europeo LIFE ‘Biodiversità’ PollinAction, tenendo insieme ricercatori ed esperti coordinati dall’Università Ca’ Foscari di Venezia nella persona della botanica Gabriella Buffa, professoressa dell’ateneo veneto. Il progetto, infatti, punta proprio a definire e studiare un intervento di contrasto alla crisi degli impollinatori: tale tendenza, se non opportunamente contrastata, avrà come conseguenza diretta la scomparsa delle piante selvatiche, e, indirettamente, ripercussioni sugli ecosistemi e sulla produzione agricola, arrivando a minacciare la sicurezza alimentare per l’uomo e gli animali.
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PRATI FIORITI PER SALVARE LA BIODIVERSITÀ
PollinAction, con un budget di 3,2 milioni di euro e 10 partner da Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Aragona (Spagna), avrà a disposizione territori da riqualificare in 6 comuni che hanno messo a disposizione aree incolte o sottoutilizzate, 11 aziende agricole, due apicoltori in Spagna, sei aree ad agricoltura estensiva in Friuli-Venezia Giulia e il Passante di Mestre. In totale, saranno seminati prati fioriti e campi erbacei convertendo 200mila metri quadrati di terreno, recuperati e implementati 2,6 milioni di metri quadri di praterie esistenti, e, infine saranno realizzati corridoi ecologici su 30 chilometri di strade, oltre a creare, o ricreare, 3,5 km di siepi campestri, le cosiddette “strisce floreali”, termine mutuato dall’inglese, dove si chiamano Flowers Stripes e da anni rientrano nei progetti di riqualificazione delle infrastrutture verdi.
Le piantine e i semi utilizzati per gli interventi saranno a km0: 385 piantine di fiori, erbe e arbusti saranno coltivati nel Centro di Montecchio di Veneto Agricoltura e nel vivaio regionale del Friuli-Venezia Giulia, che forniranno anche ben 150 chili di semi di fiori selvatici e specie erbacee adatte ai prati.
Un approccio tanto semplice quanto innovativo che ha permesso al progetto di allargare le adesioni anche ad altre associazioni e altri comuni, che hanno messo a disposizione terreno e campi tra Friuli, Veneto e Spagna. Lo racconta anche la stessa coordinatrice del progetto, tra le righe del comunicato stampa di presentazione: «Lo sviluppo delle infrastrutture verdi promuove la biodiversità e i servizi ecosistemici che ne derivano come l’impollinazione – spiega Gabriella Boffa – Si tratta di un approccio nuovo, soprattutto nell’Europa meridionale, dove finora sono state prevalentemente realizzati in territori dove la pressione antropica è bassa e quindi i potenziali beneficiari sono pochi. In questo caso al contrario, l’implementazione di queste opere avviene in un territorio molto complesso dal punto di vista socio-economico, cioè in aree rurali e urbane».
Il progetto Pollinaction è candidato al Premio Non Sprecare 2020. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.
PREMIO NON SPRECARE EDIZIONE 2020:
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