A Mazara del Vallo, nel cuore della Sicilia dei pescatori, vengono gettate ogni anno qualcosa come 10 tonnellate di rete da pesca. Uno spreco, anche ambientale, in quanto spesso non vengono smaltite bene e finiscono nelle discariche.
PROGETTO RISACCA
E da questo spreco sono partiti tre giovani trentenni, Federica Ditta, Cristiano Pesca e Carlo Roccafiorita, per creare la loro start up da economica circolare. Si chiama Risacca e ha come obiettivo produrre oggetti da design trasformando e riciclando le reti da pesca usate.
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RICICLO RETI DA PESCA
Le potenzialità del progetto Risacca sono enormi, sia dal punto di vista della produzione sia per il reperimento della materia prima. Da una sola tonnellata di reti da pesca, infatti, si possono ricavare 200 sedie e 10.000 bottoni, e il materiale di questi oggetti si presta molto bene anche per t-shirt e articoli di abbigliamento. Per quanto riguarda la materia prima, molte cose potrebbero cambiare dopo che finalmente è stata approvata una legge, chiamata “Salvamare”, in base alla quale i pescatori possono portare a terra i rifiuti impigliati nelle reti senza correre il rischio di essere multati. A questo punto, considerando la scarsità delle isole ecologiche, saranno gli stessi pescatori a essere interessati a fornire materia prima a società come la start up di Mazara del Vallo per liberarsi dei rifiuti arrivati dal mare.
Il progetto è candidato al Premio Non Sprecare 2022, nella sezione “Aziende”. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.
Le immagini sono tratte dalla pagina Facebook di Risacca
I PROGETTI IN CONCORSO PER IL PREMIO NON SPRECARE 2022:
- Il fotolibro che racconta lo scempio della plastica in mare
- Meraky, accessori sostenibili da sacchetti di caffè e bucce di banana
- Ortika, dove abiti e camicie nascono dalle piante
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