Migliora il funzionamento dell’intestino, abbassa il colesterolo cattivo, aiuta la salute delle ossa e del cervello, favorisce la produzione di globuli rossi. Ma innanzitutto viene considerato come uno dei più naturali prodotti per la prevenzione contro il tumore al colon. Il carciofo è un vero toccasana, e in Italia siamo particolarmente fortunati: il nostro Paese è il primo produttore al mondo di carciofi e nella penisola sono presenti quasi tutte le 90 varietà di questo straordinario ortaggio. In particolare, le varietà più pregiate si trovano nel Lazio, in Liguria, Toscana e Sardegna. Egizi, greci e romani: nessuno nell’antichità ha rinunciato all’uso terapeutico dei carciofi, un ortaggio prezioso come rimedio naturale per la nostra salute e molto utilizzato in cucina. Spinosi ma dal cuore tenero, i carciofi sono un alimento molto versatile: ottimi fritti, deliziosi sia ripieni che gratinati e in grado di rendere unico il sapore di frittate, lasagne e contorni. E, avete mai preparato in casa i carciofi sott’olio?
Indice degli argomenti
Valori nutrizionali
Ogni 100 grammi di carciofi apportano al nostro organismo 47 calorie così divise:
- 49 per cento proteine
- 43 per cento carboidrati
- 8 per cento lipidi
In ogni 100 grammi di carciofi si trovano:
- 89,94 grammi di acqua
- 10,51 grammi di carboidrati
- 5,4 grammi di fibre
- 3,27 grammi di proteine
- 11,7 milligrammi di vitamina C
- 1,046 milligrammi di niacina
- 0,338 milligrammi di acido pantotenico
- 0,19 milligrammi di vitamina E
- 370 milligrammi di potassio
- 94 milligrammi di sodio
- 90 milligrammi di fosforo
- 60 milligrammi di magnesio
- 1,28 milligrammi di ferro
Proprietà e benefici
I più importanti benefici del carciofo riguardano il fegato: ne garantisce il corretto funzionamento, aumenta la secrezione della bile favorendo la digestione dei grassi e la contrazione della cistifellea, promuovendone lo svuotamento). Poi ci sono le sue doti per abbassare il colesterolo cattivo, per migliorare digestione e la diuresi e per alzare la pressione del sangue grazie al contenuto di potassio. Ma il carciofo viene considerato da diverse ricerche scientifiche anche come un naturale protettore contro il cancro, a partire da quello al colon, grazie soprattutto al contenuto di antiossidanti. Inoltre i carciofi posseggono preziose proteine vegetali. Senza dimenticare che i carciofi contengono quantità di ferro piuttosto elevata che li rende un valido alleato in caso di anemia. Ricordate però che, per favorire l’assorbimento del ferro, è necessario assaporare i carciofi con una fonte di vitamina C, ad esempio il succo di limone.
Le proprietà depurative
Uno degli elementi più importanti è l’acido caffeico che favorisce la diuresi e la secrezione biliare. I componenti dell’acido caffeico, come la cinarina, vengono disattivati dalla cottura, per questo si consiglia di consumare i carciofi crudi.
La stagione dei carciofi
In generale sul mercato si trovano due tipi di carciofi, autunnali e primaverili. I primi arrivano a ottobre e durano fino alla fine di novembre; i secondi, invece, partono a gennaio e vanno avanti fino alla fine della primavera. Ovviamente molto dipende anche dalla varietà del carciofo. Il violetto pugliese è uno dei primi ad arrivare già nei primi dieci giorni di ottobre; il violetto siciliano inizia ad essere raccolto nell’ultima settimana di novembre e può andare avanti fino a maggio. La raccolta del famoso carciofo romanesco (forma sferica schiacciata e foglie di colore verde con sfumature che vanno verso il viola) avviene tra dicembre e maggio.
Come mangiare i carciofi crudi
I carciofi andrebbero mangiati crudi poiché cuocendoli perdono gran parte delle loro proprietà benefiche. È possibile farlo acquistando la varietà senza spine e molto sottili, dopo aver tolto un primo strato di foglie. Le fettine sottili vanno messe a bagno nell’acqua e limone per un paio d’ore e poi degustate in pinzimonio o insalata mentre con lo strato di foglie esterne possiamo preparare una bevanda molto benefica per abbassare il livello di colesterolo nel sangue.
Come usare i carciofi in cucina
L’uso dei carciofi in cucina è davvero enciclopedico, e riguarda tutte le portate, dall’antipasto al dessert. Prima di esaminare alcune ricette a base di carciofi, è bene ricordare che il più sano per mangiarli è quello di consumarli crudi. All’insalata, con olio extravergine oppure accompagnati da qualche fettina di formaggi. Qui ne segnaliamo alcune.
- Carciofi al limone. Un antipasto perfetto, ma anche un pranzo da portare in ufficio
- Carciofi ripieni. La ricetta in versione vegetariana che recupera il pane avanzato
- Carpaccio di carciofi. La versione più salutare è con arance e mandorle pelate
Quanti carciofi si possono mangiare al giorno?
Per cogliere tutti i benefici dei carciofi è sempre preferibile mangiarli crudi, con le diverse possibilità che sono previste in cucina. Tra l’altro qualsiasi preparazione del carciofo crudo è molto semplice. Quanto alle dosi, se volete fare una sorta di “cura del carciofo“, durante la sua stagione, non andate comunque oltre i 250-300 grammi al giorno.
Come pulire i carciofi
Spesso il fruttivendolo ci offre i carciofi “già puliti”. A un prezzo superiore, ovviamente. È uno spreco di soldi, in quanto pulire i carciofi è un’operazione davvero semplice. E ci sente anche di non sprecare nessuna delle sue parti che possono essere comunque riutilizzate. Ecco come si puliscono i carciofi:
- Il gambo del carciofo va tagliato a circa un centimetro dal cuore
- Poi bisogna tagliare la punta del carciofo
- Eliminate le foglie esterne
- Rifilate la parte più esterna del cuore del carciofo
- Tagliate il carciofo a metà
- Eliminate l’eventuale barba presente all’interno del capolino
Chi non può mangiare i carciofi
È preferibile evitare di mangiare carciofi se e quando si assumono medicinali diuretici. I carciofi vengono sconsigliati anche a coloro che soffrono di coliche biliari (in quanto possono provocare l’ostruzione del dotto biliare). Mentre sono preziosi durante le prime fasi della gravidanza (per le vitamine B9 che promuovo lo sviluppo del sistema nervoso), non vanno mangiati durante l’allattamento (inibiscono, infatti, la secrezione di latte).
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