Rafano: proprietà, usi e controindicazioni

Un antibiotico naturale, digestivo e depurativo. L’uso migliore è con il decotto. In cucina si consiglia per ottimi hamburger vegetali

Rafano: proprietà, usi e controindicazioni

Il rafano, il cui nome scientifico è Armoracia rusticana oppure Nasturtium armoracia, è una pianta medicinale che appartiene alla famiglia della Brassicaceae. Le parti utilizzate sono le radici e le foglie, che procurano diversi benefici rispetto ad alcuni malanni. In cucina, le radici gialle fuori e bianche all’interno, sono molto apprezzate per il sapore, acre e pungente, simile alla senape.

Valori nutrizionali

Un cucchiaino di rafano, che vale una quantità di circa 12 grammi, apporta appena 7 calorie. In compenso contiene:

  • 12,76 grammi di acqua
  • 1,69 grammi di carboidrati (dei quali 1,20 grammi di zuccheri e 0,50 grammi di proteine)
  • 0,10 grammi di lipidi
  • 3,7 milligrammi di vitamina C
  • 0,011 milligrammi di vitamina B6

E inoltre nel rafano ci sono potassio, calcio, fosforo, magnesio, zinco e ferro.

Proprietà

Tra le proprietà più importanti del rafano si segnalano queste:

  • Stimolante
  • Digestivo
  • Diuretico
  • Antibiotico naturale
  • Bechico
  • Depurativo
  • Rimedio naturale per bronchiti, difficoltà respiratorie e reumatismi

Contro le punture di insetti

Nel caso di una puntura di insetti, può essere sufficiente massaggiare la parte colpita con una foglia di rafano per avere un beneficio immediato.

Come si usa

Il modo migliore per usare radici e foglie del rafano è il decotto e la tisana. Per l’uso esterno il suggerimento è la tintura.

Tisana al rafano

La tisana al rafano più completa si prepara con i seguenti ingredienti:

  • 250 ml di acqua
  • 2 grammi di radice di rafano
  • Erbe aromatiche
  • Liquirizia
  • Tarassaco
  • Menta
  • Anice
  • Equiseto
  • Melissa
  • Miele per dolcificare

Come si conserva

Il rafano si raccoglie preferibilmente in autunno, ma la disponibilità è per tutto l’anno. Grazie alla facilità con la quale viene conservato. Le radici devono essere ben pulite e poi si possono essiccare; le foglie, invece, si consumano fresche.

Come si utilizza in cucina

Il rafano, disponibile tutto l’anno, si usa in cucina con estrema facilità, sia cotto sia crudo. L’abbinamento migliore è con le verdure, come nel caso di questi squisiti hamburger vegetali. Le foglie del rafano sono indicate per insaporire insalate, vellutate e zuppe.

Controindicazioni

L’uso del rafano è decisamente sconsigliato alle donne durante la gravidanza e l’allattamento, e ai bambini al di sotto dei 4 anni di età. Non dovrebbe consumare rafano le persone che hanno problemi all’apparato digerente, infiammazioni intestinali, ulcere gastrointestinali, disturbi della tiroide come l’ipotiroidismo, problemi renali. Inoltre, il rafano interferisce negativamente con farmaci a base di levotiroxina.

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Photo Credit Apertura | Facebook Le Storie di Malusa

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