Quaglia: caratteristiche e biodiversità

Si nutre di semi, foglie e insetti. Emigra in Africa durante l’inverno, e le uova vengono covate per 20 giorni. Ha un suono simile a quello delle cicale

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La quaglia è il più piccolo galliforme che vive in Europa, ed è spesso scambiata con la pernice. Da alcune stime risulterebbe che la popolazione mondiale di quaglie allo stato selvatico possa raggiungere l’incredibile numero di 15-35 milioni di individui adulti, qualificandole come uno degli uccelli più comuni del mondo alato

Caratteristiche

Alta solo 18 centimetri e del peso di 100 grammi (anche se altre razze, come l’ovaiola, pesano fino a 260 grammi). Il suo corpo è tondeggiante e il piumaggio screziato, molto mimetico, con toni che vanno dal bruno al ruggine, dal giallastro al bianco; la coda è molto corta e le ali lunghe; la femmina ha il petto monocolore ed è più chiara dei maschi. 

Dove vive

La quaglia predilige la pianura o la collina e si stabilisce in aree coltivate a cereali come frumento e segale, anche se può arrivare a stabilirsi fino a 1.800 metri di altezza. Inoltre non sopporta i climi estremi: fugge dal troppo caldo, dal troppo freddo, dall’aridità e dall’umidità eccessiva. 

Nidificazione

Per nidificare necessita di ambienti aperti: i nidi in genere sono scavati nel terreno dei campi e contengono fino a 14 uova, che vengono covate per 20 giorni. I piccoli crescono in fretta e imparano presto a trovare il cibo da soli, diventando autonomi in sole 6 settimane.

Cosa mangia

La quaglia si nutre di semi, foglie, insetti, piccoli ragni, lombrichi e chiocciole e per favorire la digestione spesso ingerisce anche sassolini. Tipica è inoltre la sua tendenza a fuggire al minimo rumore, spostandosi velocemente sulle zampe. È l’unica specie del suo ordine a migrare in Africa durante l’inverno, fermandosi soprattutto in Egitto, dalla fine di agosto fino a tutti i mesi autunnali; rientra verso Nord solitamente ad aprile. Ha un comportamento migratorio particolare: ciascuna infatti parte da sola per poi unirsi in gruppi solamente alla vigilia della grande traversata. A quel punto sono migliaia le quaglie pronte a partire dalle terre più meridionali d’Europa. Una volta raggiunte le coste africane, tornano a terra stremate: poi, allo scopo di riprendere pienamente le forze, prima di spiccare nuovamente il volo, trascorrono alcuni giorni muovendosi solamente al suolo. 

Il suono

Il canto della quaglia è un tipico suono delle campagne europee, riconosciuto da molti e ripreso anche nella letteratura musicale di grandi musicisti. Un suono che è parte integrante delle calde estati, che si integra appieno con il solleone e il frinire delle cicale. Gli inglesi, che per antica tradizione usano «umanizzare» i canti degli animali abbinandoli a frasi onomatopeiche di grande effetto, hanno tradotto il canto della quaglia in wet my lips (“bagna le mie labbra”). Tre semplici parole che ripetute imitano alla perfezione il suo canto. Se questo canto emesso dai maschi è ben noto a tutti, ben difficile è invece udire e distinguere quello delle femmine, che può essere trascritto come piou-pioup, molto più discreto e che spesso viene confuso con il canto dei grilli e delle cavallette. La musicalità del canto della quaglia è fondamentale anche per il meccanismo dell’accoppiamento: la femmina risponde al canto del maschio con il suo proprio canto, attirandolo verso di lei. Il maschio si avvicina alla femmina e le gira intorno con il piumaggio arruffato e le ali cadenti, tubando dolcemente.

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