QUALITÀ VESTITI ECONOMICI –
Non solo Zara e H&M: il mercato della moda low cost, cresciuto del 20 per cento soltanto nell’ultimo anno, ha visto l’apertura, nei mesi scorsi, anche in Italia, di un nuovo protagonista: il colosso irlandese Primark, uno dei principali player nel mondo di moda a buon mercato.
Generalmente, i capi di questo marchio, dove i ragazzi si precipitano a fare acquisti ogni settimana, e non più ogni mese, possono arrivare fino a 7 euro per un vestito. C’è da fidarsi? La qualità è garantita?
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PERCHÉ ALCUNI BRAND HANNO PREZZI COSÌ BASSI? –
Proviamo a dare qualche risposta a queste domande, cercando di spiegare ai lettori come fanno marchi come Primark a praticare prezzi così scontati. I motivi sono diversi. Il primo: sono brand che riescono a fare grandi economie di scala, sulla produzione come sulla distribuzione. E questo consente di abbassare i prezzi. Secondo: nei negozi ci si serve quasi sempre da soli, e il personale è concentrato soltanto alle casse. Altro risparmio che incide molto sui costi di produzione. Terzo: generalmente, la produzione di questi capi è localizzata in paesi, come l’India o il Bangladesh, dove la manodopera è ancora a basso prezzo. Quarto: in alcuni casi i capi sono realizzati invece a chilometro zero, ovvero nella stessa zona dove vengono distribuiti. E tagliare alcuni passaggi, dal produttore al consumatore, significa un enorme risparmio nelle spese.
CONVENIENZA ABITI ECONOMICI –
E la qualità? Qui spetta a noi consumatori avere la consapevolezza della qualità delle materie prime. Un buon cotone lo riconosci dal tatto, così come la lana. Certo, 7 euro per un vestito è davvero poco, ma la chiave complessiva della rapidità e del contenimento dei costi non significa, in automatico, rinunciare alla qualità dei prodotti.
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