Quando la Rete spreca energia elettrica

Anche la Rete è sprecona. Simbolo di innovazione, di cambiamento e di risparmio, in realtà anche nel mondo del web si segnalano aziende che sprecano un’enorme quantità di energia elettrica. Il quotidiano americano New York Times, con l’aiuto di una società di consulenza, ha fatto i conti in tasca ai signori della Silicon Valley per […]

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Anche la Rete è sprecona. Simbolo di innovazione, di cambiamento e di risparmio, in realtà anche nel mondo del web si segnalano aziende che sprecano un’enorme quantità di energia elettrica. Il quotidiano americano New York Times, con l’aiuto di una società di consulenza, ha fatto i conti in tasca ai signori della Silicon Valley per denunciare i loro sprechi in materia di consumi energetici.

Il principale buco nero del sistema è rappresentato dai 30 miliardi di watt di energia elettrica che viene consumata in un anno per i "magazzini digitali". In realtà, soltanto una quota variabile tra il 6 e il 12 per cento di questa energia serve per trasmettere i dati secondo le richieste degli utenti, il resto si disperde. Uno spreco assoluto. Il sistema dei data center (oltre500mila in tutto il mondo) non funziona e presenta molte falle, per cui la ricerca di un utente su Internet per ricevere una risposta deve navigare, e dunque consumare energia elettrica, tra server distanti anche diecimila chilometri. A questo punto il cerino è nelle mani delle grandi società del settore, come Apple, Google e Facebook: tocca a loro ridurre gli sprechi energetici. Altrimenti più che modernizzatori diventeranno gruppi industriali nemici dell’ambiente.

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