Quando togliere i denti del giudizio

In quattro casi: se le gengive sono infiammate, se l’infiammazione mandibolare è estesa, se c’è un’irritazione cronica della radice. E quando sono rotti

Quando togliere i denti del giudizio

Il dente del giudizio, che dovrebbe arrivare con l’età della maturità (tra i 17 e i 25 anni), riguarda più della metà dei giovani adulti tra i 20 e i 30 anni. Ma non sempre è necessario intervenire per eliminarlo, e in alcuni casi il dente del giudizio resta completamente sotto la gengiva. Quando è necessario intervenire? Per non sprecare soldi e salute, e consultandosi sempre con il dentista, l’eliminazione del “molare della maturità” va circoscritta a tre precise situazioni cliniche.

Pericoronite

Si tratta di una circostanza nella quale si verifica un’infiammazione dei tessuti gengivali attorno al dente. A quel punto diventa difficile, se non impossibile, passare lo spazzolino, e si rischia un accumulo di batteri, con gonfiore, dolore gengivale, problemi di masticazione, pericolo di carie.

Infiammazione all’osso mandibolare

In questo caso l’infiammazione avvolge il dente è può portare alla formazione di una cisti, che a sua volta determina una progressiva erosione dell’osso.

Irritazione cronica

La radice del secondo molare, in questo caso, viene riassorbita per effetto della pressione esercitata dal dente del giudizio, che si trova all’interno del suo osso. E’ una situazione non facile da individuare, e deve farlo il dentista, in quanto non provoca dolore e fastidi finché il secondo molare non inizia a dare segnali perdendo stabilità.

Denti del giudizio rotti

Quando il dente del giudizio si rompe, anche parzialmente, si crea un infiammazione della gengiva detta disodontiasi o pericoronarite a causa dell’inevitabile accumulo di residui alimentari. La carie per via della difficoltà di detersione è sempre in agguato e minaccia non solo lo stesso dente del giudizio, ma anche gli altri molari come si evince da questa radiografia. Anche quando il dente del giudizio è troppo inclinato, è opportuno intervenire: in questo caso oltre a dare infiammazioni e ascessi potrebbero cariare il penultimo molare.

Quanti sono i denti del giudizio

Non esiste una regola precisa. Ci sono solitamente quattro denti del giudizio in tutto, uno per ogni emiarcata; succede però talvolta che ne compaia qualcuno in più (iperdonzia) o qualcuno in meno (ipodonzia). Quando ce ne sono più di quattro è sempre meglio estrarre denti del giudizio.

Estrazione del dente del giudizio

Si tratta di un intervento diventato di assoluta routine, analogo a una qualsiasi estrazione di un dente normale. Può presentare qualche lieve difficoltà in più, in quanto i denti del giudizio  potrebbero trovarsi nelle zone posteriori della bocca e alcune volte sono storti e parzialmente inclusi nell’osso. In questi casi l’estrazione prevede anche la separazione delle radici e la rimozione di un po’ di osso. Quando i terzi molari si trovano in prossimità di alcuni nervi l’attenzione del dentista dovrà essere maggiore ma questo non rende l’operazione dente del giudizio impossibile o pericolosa. Anche il dolore ormai è escluso, in quanto l’estrazione avviene con un’anestesia locale. Dopo l’estrazione, possono verificarsi leggero gonfiore e dolore, che fanno parte del normale processo di guarigione e che possono essere tenuti sotto controllo con antibiotici e antidolorifici.

Cosa non fare e cosa fare dopo l’estrazione del dente del giudizio

A scopo precauzionale, dopo l’estrazione del dente del giudizio ci sono alcune cose da non fare e altre da fare. Questi sono i suggerimenti dello studio dentistico Resta. 

  • Non sciacquarsi la bocca per le prime 8-12 ore dopo l’estrazione.
  • Non assumere bevande o cibi caldi.
  • Non fumare per i primi 2-3 giorni successivi all’estrazione.
  • Non masticare gomme per una settimana dopo l’estrazione.
  • Non assumere farmaci contenenti acido acetilsalicilico (Aspirina) che potrebbero interferire con la coagulazione.
  • Non spazzolare i denti in quella zona per almeno una settimana In caso di estrazioni complicate.
  • Non praticare attività sportiva o attività fisiche pesanti per i primi 2 o 3 giorni successivi all’estrazione.
  • Dormire con la testa sollevata da più cuscini aiuta a ridurre il sanguinamento ed il gonfiore.
  • La dieta ideale dopo l’estrazione è costituita da cibi freddi, soffici e molti liquidi.
  • Un adeguato riposo, nei giorni successivi l’estrazione, favorisce una rapida guarigione.

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