Quanto ci costa la vita nel 2014? Ecco gli aumenti dei prezzi (e gli sprechi) più pesanti

L'anno nuovo è iniziato molto male per le famiglie italiane, a proposito di caro-vita e di nuove stangate: dai pedaggi dell'autostrada alle spese postali ai costi del conto corrente

quanto ci costa la vita nel 2014 ecco gli aumenti dei prezzi e gli sprechi piu pesanti

Troppi aumenti di prezzi. E con troppi dubbi e poca trasparenza. L’anno 2014 è iniziato molto male, per le famiglie italiane, a proposito di caro-vita e di nuove stangate che si sommano a quelle fiscali che ancora stiamo digerendo e cercando di comprendere. Prendiamo il caso dei pedaggi autostradali: era opportuno consentire, come ha fatto il governo Letta, aumenti dal 1° gennaio mediamente del 3,9 per cento con punte superiori all’8 per cento, fino all’aumento del 300 per cento sulla Padova-Venezia? No, bisognava evitarlo, e non si capisce a che cosa serva un’Autorità dei Trasporti che non interviene su questa delicata materia. Così diventa solo un luogo di spreco del denaro pubblico ( i costi della struttura).

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Altro aumento opaco: le banche. Ritocchi da tutte le parti sui costi dei conti correnti e sulle spese addebitate ai poveri clienti poco esperti e spesso incapaci di capire qualcosa nella ciclopica documentazione che gli istituti di credito italiano forniscono alla loro clientela. Poi ci sono i trucchi, detti anche beffe e soldi sprecati (per i clienti). Le banche, infatti, zitte zitte stanno aumentando i costi per chi sconfina sul conto corrente, mentre ci avevano detto che dal 2012, dopo anni di inutili tentativi, veniva eliminata la commissione di massimo scoperto (un costo improprio). Risultato: basta sconfinare anche un solo giorno e si paga il 10 per cento di interessi. Un esempio? Sconfinare per 24 ore di 501 euro costa al cliente 50 euro. Inaccettabile.

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Dall’anno nuovo sono aumentati anche i prezzi degli snack, dei caffè e delle bevande, in seguito al passaggio dell’Iva dal 4 al 10 per cento (doppia stangata, doppio spreco), cresce la bolletta della luce (con uno 0,7 per cento su base annua) e la solita Autorità di garanzia che dovrebbe proteggere i consumatori e le loro tasche, in questo l’Agcom, ha autorizzato le Poste Italiane ad aumentare i prezzi di lettere e raccomandate. Complimenti.

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