Piccolo gesto, grande risparmio. E fine di uno spreco inutile. Smartphone, caricabatterie dei cellulari, elettrodomestici: abbiamo la tendenza a lasciare le spine attivate, anche quando non serve. E’ uno spreco che paghiamo poi in bolletta. Un presa impegnata ma non utilizzata consuma da 1 kwt a 10 W in base al tipo di dispositivo utilizzato.
Ma quanto si risparmia staccando le prese? Facciamo un esempio: il caricatore di uno smartphone che resta attaccato alla presa elettrica consuma 0,25 watt. Vi sembra poco, ma è tanto se lo confrontate al consumo durante la ricarica, quando cioè la corrente serve davvero e non si spreca: 3,68 watt. Lo stesso discorso lo potete fare per qualsiasi presa scollegata a un dispositivo elettronico che abbiamo ricaricato.
Ovviamente, il risparmio derivato da un uso corretto e non sprecone delle prese elettriche dipende molto da quante sono le prese attive nel corso dell’anno. Il Dipartimento dell’Energia americano ha fatto uno studio con il quale ha calcolato che, in media, i cittadini degli Stati Uniti risparmierebbero circa 100 dollari all’anno semplicemente staccando le prese. E in Italia, dove intanto le bollette sono molto cresciute, il risparmio sale fino a 200 euro all’anno. Tra l’altro, tagliare questo spreco è semplicissimo, e basta seguire la stessa regola dello stand-by inutile: le prese vanno messe su un’unica ciabatta e con un unico clic si staccano tute. Fine dello spreco.
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