Mano a mano che si avvicina un graduale, e lungo, ritorno alla “normalità” diventa sempre più importante essere bene informati e consapevoli sui movimenti nel coronavirus. E innanzitutto su un dato: quanto sopravvive e quanto resiste. Sono elementi essenziali per non sprecare le nostre contromisure e anche per le modifiche necessarie degli stili di vita.
QUANTO SOPRAVVIVE IL CORONAVIRUS
All’inizio della pandemia si sapeva davvero poco del SARS-COV-2, adesso abbiamo diversi elementi grazie a una quantità impressionate di ricerche che sono state fatte in tutto il mondo. I risultati più importanti e completi arrivano dall’America, e in particolare dai laboratori di virologia del National Institute of Allergy and Infectious Diseases dove gli scienziati sono riusciti a classificare il tempo di sopravvivenza del virus nei diversi luoghi ed a contatto con diversi materiali.
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QUANTO RESISTE IL CORONAVIRUS SULLE SUPERFICI
La sopravvivenza nell’aria. Chi pensava che il virus resistesse nell’aria, attraverso le micidiali goccioline, soltanto per pochi minuti, aveva fatto male i conti. In realtà, stando alle ricerche degli studiosi americani il SARS-COV-2 nell’aria sopravvive fino a 3 ore, anche se la sua potenza si dimezza dopo i primi sessanta minuti. Una tenuta molto più forte rispetto ad altri virus che si trasmettono per vie respiratorie alte, con uno starnuto o con un colpo di tosse, un respiro, in grado però di resistere soltanto per pochi secondi.
QUANTO SOPRAVVIVE IL CORONAVIRUS SULLE SUPERFICI
La sopravvivenza sui materiali. Le cose cambiano sulla base del tipo di materiale. Plastica e acciaio inossidabile sono quelli dove il coronavirus resiste meglio: fino a 3 giorni. Sul rame, invece, la sua sopravvivenza non supera le 4 ore e sul cartone 1 giorno. Sull’asfalto di strade e marciapiedi la sopravvivenza del SARS-COVID-2 è di pochi minuti. Anche su tutte queste superfici, la carica virale del coronavirus si abbassa in modo radicale in poco tempo. Questo che cosa significa? Semplice: se il virus resiste per 3 giorni, ad esempio su un oggetto di plastica, non significa che si tratta di un oggetto contagioso per 72 ore. Nel tempo, la quantità di virus che resta è tra mille e diecimila volte inferiore a quella iniziale. Assolutamente insufficiente per produrre un’infezione.
CORONAVIRUS NELL’ARIA
Le precauzioni utili per la circolazione nell’aria. Dai diversi tempi di resistenza del virus, sulla base degli ambienti e delle superfici dove si può trovare, derivano le nostre più semplici precauzioni. Per quanto riguarda la sopravvivenza nell’aria, è evidente che bisogna evitare di stare a lungo in ambienti chiusi, aprire spesso le finestre, evitare posti, come gli ascensori, dove il ricambio d’aria è molto basso. Quanto alla mascherina è utile, se non indispensabile, per chi deve restare a lungo in ambienti chiusi, affollati e poco ventilati. Inutile per chi deve solo andare all’aria aperta.
QUANTO SOPRAVVIVE IL CORONAVIRUS SUGLI OGGETTI
Le precauzioni utili per il contagio attraverso gli oggetti. Chiarito che il SARS-COV-2 è un virus resistente, efficiente e rapido, ci sono due semplici contromisure rispetto al rischio contagio attraverso i materiali. La prima: evitare, specie dopo che abbiamo toccato qualcosa, di portarsi le mani agli occhi o in generale sulla faccia (prima di aprire le scatole e le buste degli acquisti effettuati online, igienizzatele con queste salviettine). Ma innanzitutto la più importante e la più utile precauzione: lavarsi le mani, spesso e bene.
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