Farmaci sprecati: ne buttiamo un chilo a testa

Il 40 per cento dei medicinali che conserviamo hanno superato la data di scadenza. e sono inutili. In testa ci sono antibiotici e analgesici. La migliore posizione per assumere pillole è sul fianco sinistro

spreco di farmaci

Lo spreco dei farmaci invade le nostre case, ogni giorno. E si consuma, puntuale come un orologio, nel triangolo dei nostri errori di consumatori, della scarsa collaborazione di medici e farmacisti, in qualche tendenza a favorire acquisti compulsivi da parte dell’industria farmaceutica.

Uno spreco di soldi, tanti soldi, privati e pubblici: ma innanzitutto, e prima a ancora, un grave spreco di salute, in quanto tanti e troppi farmaci non hanno mai fatto bene a nessuno. Per capirlo bene basta scolpirsi in testa un numero: 1 milione e 300mila italiani consumano, ogni giorno, più di 10 medicine a testa. Vi sembra possibile? Non è evidente che dietro queste cifre ci sia qualcosa che non torni, anche per la nostra salute?

Ogni anno gettiamo nel cestino della spazzatura, in media, un chilo di medicinali. Confezioni integre e mai aperte, acquistate con compulsione e finite negli armadietti fino alla scadenza: infatti il 40 per cento dei farmaci conservati dalle famiglie italiane ha superato il limite di validità. È inservibile. Molto spesso i farmaci li auto-prescriviamo, anche laddove è indispensabile l’autorizzazione dei medici, e li auto-sospendiamo, come se potessimo decidere in autonomia le nostre cure, anche le più delicate: si calcola che su 16 milioni di ipertesi solo la metà accettano le cure per il periodo necessario (di solito molto lungo), mentre gli altri 8 milioni li prendono per due-tre mesi e poi li buttano. Le pillole che più sprechiamo, secondo i dati dell’Agenzia nazionale del farmaco, sono gli antibiotici, e a seguire gli analgesici, gli sciroppi, i farmaci per l’ipertensione e per lo scompenso cardiaco, gli antiaggreganti e gli anticoagulanti. Tutte medicine costose.

E veniamo al danno economico dello spreco dei medicinali. La spesa farmaceutica italiana supera i 34 miliardi di euro l’anno, dei quali 22 miliardi sono a carico del Servizio sanitario nazionale. Esistono diverse statistiche sul valore dello spreco dei medicinali, sia quelli rimborsati sia a carico delle famiglie, e le più attendibili danno questi valori: lo Stato spreca qualcosa come 3 miliardi di euro l’anno, i privati quasi 1 miliardo di euro.

Come evitare lo spreco di medicinali

Per non sprecare i medicinali ci sono 10 cose, molto semplici e di normale buon senso, da fare con attenzione.
  • Controllare sempre la data di scadenza indicata sulle confezioni. In generale, è meglio non acquistare farmaci troppo prossimi alla scadenza, specie se non abbiamo la certezza di consumare tutta la confezione.
  • Consultare il foglio illustrativo presente all’interno della confezione, che evidenzia la corretta posologia del farmaco. E’vero, spesso sono scritti in modo astruso e incomprensibile. Ma l’essenziale è capire bene le caratteristiche del medicinale, le sue controindicazioni e la posologia corretta.
  • Conservare le medicine in un apposito armadietto, possibilmente chiudibile a chiave e fuori dalla portata dei bambini. Un modo perfetto per sprecare farmaci è quello di seminarli per la casa, così da perdere il conto delle confezioni.
  • Mettere in luoghi freschi. In generale i medicinali non devono stare in zone della casa troppo calde. Poi ci sono alcuni farmaci che risentono negativamente di temperature elevate: è bene conservarli lontano da fonti di calore.
  • Acquistare la giusta quantità del farmaco, in base alle reali esigenze della malattia, per non mantenere in giacenza la confezione, fino alla scadenza del prodotto. Non siamo in tempi di guerra, è inutile fare scorte (magari solo perché il farmaco costa poco ed è rimborsabile).
  • Non eccedere o diminuire, di propria iniziativa, il dosaggio della cura, ma seguire attentamente le prescrizioni mediche. I medicinali devono essere sempre utilizzati sulla base delle indicazioni dei medici. Evitate il fai-da-te.
  • Chiedere al proprio medico o farmacista se ci sono confezioni piccole del farmaco, in modo da ridurre le possibilità di un eventuale spreco. Così come è opportuno, anche per risparmiare, chiedere al medico e al farmacista se dello stesso prodotto si può utilizzare il format generico.
  • Riporre sempre le medicine nella confezione originale, tenendole fuori dalla portata dei bambini. In questo modo si evitano due cose: confusione, e quindi sprechi; e la possibilità che i bambini possano ingoiare qualche medicinale.
  • Consultare il medico per un corretto dosaggio della cura: anche in questo caso niente fai-da-te e non bastano le indicazioni scritte nella confezione. Conta la parola del dottore.
  • Evitare di acquistare più confezioni dello stesso prodotto, se non è prescritto per la cura di patologie croniche. E’ un inutile compulsione all’acquisto, anticamera poi dello spreco di medicinali.

Come usare correttamente i medicinali

Un modo fondamentale per non sprecare i medicinali e ottenere i risultati che ci aspettiamo da una terapia è saperli usare. Con alcune attenzioni.
  • Non alterare i farmaci prescritti. Purtroppo molte persone, specie anziane, hanno l’abitudine di prendere le pillole con una sorta di fai-da-te. Ridotte in polvere, schiacciate, divise in diverse parti. Si corre il rischio di azzerare gli effetti del farmaco, o ridurli, e in ogni caso qualsiasi variazione va comunicata al medico.
  • Dosi corrette. Anche le dosi devono essere quelle indicate dalla prescrizione, e non dalla nostra testa o, peggio, dal Dr. Google. Per esempio, raddoppiare il dosaggio non serve per avere risultati più rapidi, ma semmai aumenta il rischio delle controindicazioni. E se dimentichiamo una dose, non bisogna raddoppiare la successiva, ma semplicemente informare il medico se l’errore è avvenuto più di una volta di seguito.
  • Farmaci non in bagno E’ un altro degli errori più frequenti nell’uso dei farmaci, che spalanca le porte agli sprechi: i medicinali sono molto sensibili all’umidità ed è preferibile conservarli in un cassetto in camera da letto piuttosto che in bagno. E quando andiamo in vacanza, non devono stare in posti dove la temperatura è superiore ai 25 gradi.
  • Che fare dopo la scadenza dei farmaci. In generale, i farmaci non vanno utilizzati dopo la scadenza. Sono possibili alcune eccezioni in alcune circostanze che indichiamo qui.
  • Attenzione agli incroci e alle interferenze. Anche in questo caso le uniche certezze possono arrivare dal medico e non dal fai-da-te. Ci sono farmaci incompatibili tra di loro, e quindi quando riceviamo una terapia a base di medicinali dobbiamo sempre informare il medico di ciò che già assumiamo.
  • Attenzione agli alimenti.  Anche sugli alimenti bisogna fare attenzione per evitare controindicazioni con i medicinali che prendiamo. Per esempio: il calcio dei formaggi e dei latticini può interferire con una serie di antibiotici, e cibi a base di ferro possono creare interferenze con farmaci per la tiroide.
  • Bere molto.  Quando usate dei medicinali è bene aumentare l’idratazione per migliorare l’efficienza renale. In caso contrario, aumentano i pericoli degli effetti collaterali dei farmaci che state assumendo.

Come donare i farmaci

L’altra strada utile per non sprecare i medicinali è donarli, prima della scadenza ovviamente.. Ci sono associazioni che funzionano molto bene, come il Banco Farmaceutico e Farmaco Amico: qui trovate le indicazioni, ma in ogni caso basta rivolgersi al farmacista di fiducia e saprete come, dove e quando donare le medicine che avanzano. Il modo migliore non sprecarle.

Come assumere i farmaci nel modo corretto

Il funzionamento di un farmaco, cioè la sua efficacia, dipende molto dalla posizione con la quale viene assunto. Questa teoria era già abbastanza diffusa tra medici e farmacisti, ma adesso sull’argomento ci sono anche evidenze scientifiche. In particolare, uno studio di un gruppo di ricercatori della Johns Hopkins School of Medicine di Baltimora, pubblicato su Physics of Fluid, dimostra che la posizione migliore per contribuire a un efficace rilascio dei principi attivi di un farmaco, è quella di essere sdraiati sul fianco destro. In questo caso, il tasso di dissoluzione dei principi attivi, e il passaggio degli stessi dallo stomaco al duodeno, può essere migliore dell’83 per cento rispetto al farmaco assunto stando sul lato sinistro, la posizione peggiore. E per far funzionare meglio i farmaci, è preferibile anche evitare di assumerli stando in piedi o supini.La scelta della posizione è molto importante per quelle persone, molto giovani o anziane, che hanno più difficoltà a prendere farmaci.

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