Giulia, la ragazza down che a Napoli porta a casa la laurea con 110 e lode

Si è laureata con una tesi sulla Rivoluzione francese, dopo un percorso accademico che ha avuto come tratto distintivo l’identità dell’Europa. È successo all’università Orientale, dove dal 2008 è attivo lo Sportello orientamento disabili, che consente a tanti ragazzi come Giulia di coronare un sogno

RAGAZZA DOWN NAPOLETANA SI LAUREA

RAGAZZA DOWN LAUREATA

Alla fine ha sorpreso tutti, dai genitori ai professori. Ma per chi la conosce Giulia Sauro, 33 anni, studentessa all’università Orientale di Napoli con la sindrome di Down non ha fatto alcun miracolo, considerando le sue capacità. Ed è riuscita a portare a casa un fantastico 110 e lode, con una tesi sulla Rivoluzione francese discussa con il professore Luigi Mascilli Migliorini.

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RAGAZZA DOWN NAPOLETANA SI LAUREA

Il traguardo tagliato qualche giorno fa è solo l’ultimo scatto di una ‘corsa’ iniziata 10 prima. Un percorso caratterizzato da sacrifici e tanta forza di volontà che ha permesso a Giulia di ottenere un riconoscimento sul quale in pochi avrebbero scommesso. Al raggiungimento del risultato, oltre alle sue indubbie capacità, ha giocato un ruolo importante lo Sportello orientamento disabili dell’università Orientale di Napoli che, come ha spiegato il padre di Giulia al Mattino di Napoli, ha seguito la ragazza con attenzione dimostrando grande disponibilità. Lo Sportello, nato nel 2008, ha l’obiettivo di dare una risposta a circa 120 studenti con una diversa abilità.

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Nel corso del suo percorso accademico, che ha avuto come tratto distintivo l’identità dell’Europa, la neo laureata si è anche dedicata al prossimo. Il suo curriculum infatti si è arricchito del tirocinio “tutorato alla pari”, che le ha permesso di affiancare una studentessa nel percorso di studio di un esame curricolare. Ora la speranza dei genitori è che, grazie alle grandi doti che ha dimostrato, Giulia possa trovare al più presto lavoro “non per una questione economica ma per dare un senso all’impegno che Giulia ha profuso in questi anni”.

La foto di copertina è tratta da Avvenire.it

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