Già il titolo merita un premio: «Il cibo non si spreca!». Parole chiare, forti e semplici nella loro essenzialità. Ma la forza del progetto realizzato ad Alba, mettendo insieme, attorno allo stesso tavolo e allo stesso obiettivo (recuperare il cibo sciupato nelle mense pubbliche e in particolare in quelle scolastiche), pubblico e privato, scuola e comune, consiste nell’avere costruito proprio una rete. Una rete larga, molto larga, all’insegna della solidarietà.
RECUPERO CIBO ALBA
Il meccanismo è semplice nella sua organizzazione, anche se poi quando si passa dalle parole ai fatti non è sempre facile, se mancano professionalità e generosità. Tre scuole primarie di Alba (Umberto Sacco, Gianni Rodari e Michele Coppino) sono coinvolte a pieno regime nel recupero del cibo che avanza nelle mense dei bambini. Ricordiamo, il sito Non sprecare ne ha parlato spesso, che questo spreco di cibo nelle scuole in Italia è davvero uno scandalo di proporzioni gigantesche: 360mila euro ogni giorno, rappresentano la cifra complessiva dei soldi spesi e sprecati per cibo delle mense nelle scuole che poi finisce nella spazzatura.
LEGGI ANCHE: Empori solidali in Italia, ecco dove sono. Un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà
RECUPERO CIBO MENSE SCOLASTICHE
Dunque le scuole di Alba impegnate nel progetto «Il cibo non si spreca!», ben tre. Con loro, schierati nel recupero del cibo altrimenti destinato alla pattumiera, ci sono insegnanti e famiglie, e qui c’è un altro aspetto della vera sostenibilità: migliorare le relazioni tra i vari attori della scuola, rapporti oggi davvero ridotti ai minimi termini.
PER APPROFONDIRE: Mense scolastiche: in Finlandia sono gratuite e a base di prodotti locali. Zero sprechi
Sono loro i bambini, per esempio, che hanno perfino collaborato a mettere sugli scaffali dell’Emporio Solidale di Alba, gestito dalla Caritas (altro soggetto fondamentale in questa partita) il cibo recuperato nelle scuole. A quel punto, a disposizione di oltre 300 famiglie indigenti, senza tetto e senza fissa dimora, italiani e immigrati, ci sono prodotti alimentari recuperati proprio dalle scuole. Cibo che viene distribuito dai volontari dell’Emporio solidale e della Caritas. Non solo. L’altra fonte del progetto «Il cibo non si spreca» è la mensa dell’amministrazione comunale, gestita da una società privata, la Sodexo, che fa parte della rete messa in campo ad Alba. E anche da qui arriva una quantità significativa di prodotti che possono poi essere recuperati nel circuito dell’assistenza ai poveri. «Questo è solo un primo modello, che vogliamo ampliare anche ad altre scuole della città, e magari fare in modo che venga imitato altrove» spiega Elena Di Liddo, assessore alle Politiche sociali del comune di Alba. Già, Non sprecare è anche questo: una grande comunità e una straordinaria contaminazione di buone pratiche che tutti possiamo realizzare.
Il progetto è in concorso per l’edizione 2019 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui!
Se il progetto ti è piaciuto condividilo su Facebook, Twitter e G+
I PROGETTI CHE HANNO VINTO IL PRIMIO NON SPRECARE 2018
- Una casa a cento euro al mese? L’ha inventata Van Bo Le-Mentzel, vincitore del Premio Non Sprecare 2018 categoria personaggi (foto)
- La scuola di Campobasso, dove le pulizie le fanno i detenuti. E in cambio studiano e si diplomano (foto)
- Frumat, l’azienda trentina che trasforma gli scarti delle mele in carta, e pelle per scarpe e divani. Tutto da bucce e torsoli (foto)
- Recyclize, il divertente videogame che insegna ai bambini come fare la raccolta differenziata (foto)
- Il giornalaio più green d’Italia: la storia di Mauro Silenzi che con il suo comitato pianta centinaia di alberi a Porta Portese (foto)
- Medicine scadute, la rete Farmaco Amico per non sprecarle e donarle. Recuperate confezioni in tutta Italia per un valore di 670mila euro (foto)
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.