La resilienza è una virtù femminile

Uno studio americano collega questa attitudine alla diversità del cervello femminile. Dove è raro trovare la funzione di lamentarsi a vuoto e piangersi addosso

RESILIENZA DONNE

La resilienza è un concetto che si applica a diverse fattispecie. Ai metalli: quando sono capaci di resistere agli urti improvvisi, senza spezzarsi e senza cedere. Alle società: come riescono, dopo eventi traumatici, ambientali o antropici, a adattarsi, fino a tornare al suo stato iniziale. In psicologia: adattarsi alle difficoltà, piccole e grandi che siano, ritrovare le risorse interiori e un nuovo equilibrio, anche a costo di riorganizzare e rivedere la propria personalità.

Donne resilienti

Ma se guardiamo più da vicino la resilienza applicata alle persone, è facile connettere questa virtù principalmente alle donne. Le donne resistono meglio a qualsiasi tipo di stress. Sopportano e reagiscono. Guardano sempre avanti e sanno adattarsi. Sono maestre nell’arte della resilienza, laddove gli uomini sono più portati ad avvilirsi e persino a piangersi addosso. Diverse ricerche scientifiche confermano ciò che è evidente a tutti sul piano dell’osservazione empirica. Uno studio dell’università americana di Buffalo, New York, arriva a collegare questa energia così marcata nella donna alla conformazione del cervello femminile. Sarà. Ma a parte la materia grigia, le donne non finiscono mai di sorprendere per la loro capacità di affrontare con l’arma della resistenza attiva qualsiasi prova, anche la più dura, che arriva dalle curve della vita. Ne abbiamo avuto una prova concreta con la stagione della pandemia, quando la diffusione del virus, e i suoi tragici effetti, ci hanno costretto a riscoprire le qualità e l’importanza della resilienza.

Non piangersi addosso

Mi piego ma non mi spezzo. Soffro ma reagisco. Sono colpito ma ho la forza per reagire. Sono le caratteristiche della resilienza, la capacità di assorbire urti, traumi, delusioni e difficoltà della vita, senza piegarsi e senza piangersi addosso (cosa, tra l’altro, del tutto inutile). Una virtù femminile, una lezione quotidiana che arriva dalle donne, al contrario degli uomini più portati ad adattarsi dopo lunghi piagnistei.

Ho conosciuto davvero tante donne resilienti. A partire da mia madre, capace di educare da sola, e con una forza straordinaria, quattro figli maschi, piuttosto irrequieti, e di stare vicino a un marito depresso. Sono resilienti le donne che curano ogni giorno, con lo stesso affetto e con la stessa energia, i loro figli piccoli e i loro genitori anziani, oppure riescono a non fare venire meno la complicità nei confronti dei loro compagni. Sono resilienti le donne che non si avviliscono quando perdono un lavoro, e riescono, come avviene in tante famiglie italiane, a portare avanti la baracca quando il marito finisce disoccupato. E sono resilienti le donne che, per amore, ma con straordinaria lucidità, salvano un matrimonio e una famiglia dalle intemperie dell’infedeltà. Lo fanno con dolore, a volta anche con la consapevolezza dell’affronto subito, ma lo fanno innanzitutto con amore.

Spirito di adattamento

Come mai le donne sono più resilienti degli uomini? Ho avuto alcune risposte, molto convincenti, a questa domanda leggendo il libro Resilienza, la scienza di adattarsi ai cambiamenti, scritto da Andrew Zolli e Ann Marie Healy. La resilienza è appunto un adattamento, non inteso come ripiego e come sconfitta, ma come energia per andare avanti, di fronte alla tempesta del cambiamento. E le donne vantano un baglio di flessibilità che le rendono imbattibili in quest’arte.

Immaginare e costruire

Scrivono i due autori del libro: «Immaginate un mare in tempesta, e noi in mezzo a navigare con imbarcazioni che non reggono la violenza della marea. La resilienza è la capacità di immaginare e costruire qualcosa di nuovo, di più adatto alla tempesta che stiamo affrontando. È il non scoraggiarsi di fronte al cambiamento, ma semmai considerarlo un’opportunità. Una virtù che le donne riescono ad applicare quasi in modo automatico…». E la resilienza è certamente una delle qualità più adatte al periodo di grandi transizioni, al cambio d’epoca, che stiamo vivendo. Dunque, impariamo dalle donne a essere resilienti: a restare bambini, almeno nell’immaginazione, ad avere fede nelle nostre capacità, a combattere contro una malattia anche quando sembra invincibile, a salvare un rapporto di coppia al quale abbiamo dedicato una parte importante del nostro cuore. Diventiamo più resilienti e meno lamentosi. Vivremo meglio.

Differenza tra resilienza e resistenza

Anche la differenza tra resistenza e resilienza, che non è marginale, aiuta a comprendere quanto la seconda sia un’attitudine molto femminile. La resistenza evoca una prova di forza, di durezza, di scarsa flessibilità, al limite dell’ostinazione. Spesso si resiste per cocciutaggine, anche quando le ragioni sono tutte dall’altra parte del campo. Con la resilienza avviene il contrario. Ci si adatta, si è flessibili, si prende atto della situazione e si prova ad affrontarla con energia ma anche con la necessaria duttilità, si rispettano le regole ma si applicano anche con una utile dose di creatività. Senza la resilienza, le donne non potrebbero sopportare il doppio carico del sandwich lavoro-famiglia e non potrebbero occuparsi allo stesso tempo della propria famiglia, di quella di provenienza e anche di quella del proprio compagno. Tante cose si riescono a fare, e bene, tutte insieme, soltanto se si è davvero resilienti.

La resilienza allunga la vita

Un team di ricercatori dell’università cinese Sun Yat-sen University, guidati dall’epidemiologia Aijie Zhang, ha seguito per quasi vent’anni (dal 2006 al 2021) 10.569 persone, tutte di età superiore ai 50 anni, mettendo a fuoco stili vita, condizioni di salute fisica e mentale. Durante questo lungo periodo, 3.489 persone sono morte, e i ricercatori hanno scoperto che chi aveva ottenuto il punteggio più alto come “resilienza mentale” è entrato in un gruppo di uomini e donne incorsi in decessi il 53 per cento in meno degli altri. Adattarsi alle avversità, rimanere calmi anche di fronte a un evento drammatico, usare una sana leggerezza, non abbattersi, conservare la fiducia nelle proprie capacità: sono tutti ingredienti della resilienza capace anche di allungare la vita.

Resilienza frasi celebri

  • <Il mondo ci spezza tutti quanti, ma solo alcuni diventano più forti laddove sono stati spezzati> Ernest Hemingway

Tutti siamo fragili. Tutti, prima o poi, cediamo sotto i colpi delle avversità della vita. E ci spezziamo, anche fisicamente. Ma chi riesce a esercitare la virtù della resilienza da una fragilità fa scaturire un’energia nascosta: si spezza per tornare  più forte di prima. Ancora una volta, in questa immagine dello scrittore americano, torna a galla la duttilità della resilienza, la sua capacità di essere utile grazie alla flessibilità che contiene. Anche in modo implicito.

  • <Il mondo è di chi osa> Charlie Chaplin

Chi vive strisciando lungo i muri, paralizzato dalla paura di sbagliare, può avere un percorso più facile, ma non ha un grande futuro. Non va lontano. La resilienza serve anche a questo: a farsi coraggio, a scommettere, a guardare il mondo con un senso di sfida. A osare.

  • <Cadere sette volte, rialzarsi otto> Proverbio giapponese

Mai rassegnarsi a una sconfitta definitiva. C’è sempre tempo per la rivincita, per riprendersi dalla caduta. E la resilienza è quella mano che si allunga, ci viene incontro e ci aiuta a rialzarci.

  • <La forza interiore è la protezione più potente che hai> Dalai Lama

Altro aspetto fondamentale della resilienza: la sua interiorità. A differenza della resistenza, che si manifesta tutta all’esterno. E in quanto forza interiore, la resilienza è uno scudo, che ci protegge, specie quando il vento soffia molto forze e corriamo il rischio di spezzarci.

  • <Lento e costante vince la gara> Esopo

Nella resilienza il fattore tempo è decisivo. Non ci sono scatti, fughe in avanti, ma movimenti costanti e lenti. il tempo torna alla sua natura circolare, e non si avvita attorno a un eterno presente. Ci sono un prima, un dopo e un durante.

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