Mario è un impiegato di una piccola azienda a Parma. Ogni mattina va alla sua macchinetta preferita e beve due caffè. Allarmato dall’emergenza plastica, chiede a Luca, un collega: «Che fine fanno tutti i bicchieri di plastica e le relative palette?». Risposta di Luca: «Qui ci pensa RiVending». Si tratta di un progetto che ha messo insieme l’azienda privata Flo, l’amministrazione locale, e la municipalizzata Iren per dare vita a un processo di riciclo e recupero della plastica molto virtuoso.
RICICLO BICCHIERI CAFFÈ
Nello specifico il processo prende il via utilizzando uno speciale contenitore dotato di quattro grandi fori dal diametro pari a quello del bicchiere ed uno più piccolo per le palette. All’interno di ciascuna fessura ci sono tubi rigidi appositi che favoriscono l’impilamento dei bicchieri, al fine di ridurre lo spazio di raccolta. Il contenuto finisce in un sacchetto di colore diverso da quelli della raccolta differenziata e viene ritirato insieme al resto, per poi essere smaltito.
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RICICLO PLASTICA
Una volta ritirati, i bicchieri e le palette vengono portati alla centrale del riciclo e riuniti con gli altri bicchieri. Quest’ultimi vengono schiacciati, macinati, risciacquati, asciugati e poi riportati alla fabbrica di produzione, dove i granuli di plastica ottenuti vengono riutilizzati per creare nuovi bicchieri, che andranno a rifornire proprio le macchinette dai quali provengono. Si tratta di un ciclo chiuso, conforme alle richieste dell’Unione Europea nella prospettiva di una vera e propria economia circolare. Il progetto RiVending, infatti, consente di saltare una serie di passaggi che si hanno invece con il classico percorso della raccolta differenziata della plastica. Ottenendo così un riciclo diretto “cup to cup”: da bicchiere a bicchiere”. La sfida ora è estendere il progetto all’intero comune di Parma e poi ad altri comuni in Italia.
PROGETTO RIVENDING
Ad aiutare questo tipo di processo anche la composizione dello scarto lavorato. I bicchieri e le palette, infatti, sono realizzati al 100% in polistirolo, materiale che ha le caratteristiche per consentire una corretta erogazione della bevanda all’interno del distributore. Inoltre sono facilmente recuperabili e pulibili: i residui di caffè, latte, tè o bevande sono infatti liquidi facilmente eliminabili, senza alcun tipo di contaminazione, prima del riciclo meccanico che li riporterà ad essere scaglie o granuli di plastica che verranno reimmessi nella produzione.
Il progetto è in concorso per l’edizione 2019 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui!
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