Mi ha colpito l’appello che arriva dalle amministrazioni pubbliche della Svezia e della Norvegia: vogliono la nostra spazzatura. Sì, ci chiedono di acquistare i nostri rifiuti per alimentare gli impianti di termovalorizzazione che consentono di produrre energia e riscaldamento proprio dal riciclo dell’immondizia.
La raccolta differenziata in questi paesi è ormai a livelli massimi, e dunque non esistono più spazi per ricavare la “materia prima” per gli impianti di riconversione energetica. Da qui la richiesta di importare spazzatura.
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Svezia e Norvegia sono due paesi con un’altissima sensibilità per le questioni ambientali. Secondo l’università di Stoccolma, grazie al recupero dei rifiuti, ogni anno in Svezia si risparmia qualcosa come 1,1 milioni di barili di petrolio.
Le città sono più pulite, gli impianti girano a pieno regime, e le bollette energetiche della famiglie sono più basse. Forse, per capirci qualcosa e per ragionare sulle inutili crociate contro qualsiasi tipo di impianto di riconversione dei rifiuti, gli amministratori delle nostre città come Napoli, Palermo e Roma dovrebbero fare un giro nei paesi scandinavi. Tornerebbero con le idee più chiare.
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