Una discarica colma di pericolosi scarti di fonderia, nascosta sotto il cantiere della nuova autostrada veneta che dovrebbe collegare le province di Vicenza e Rovigo. Centinaia di tonnellate di scorie – sepolte e ricoperte dal manto d’asfalto che scorre tra i campi coltivati – contenenti alte concentrazioni di metalli pesanti e sostanze chimiche (come cromo, amianto, piombo, nichel e altri ancora), in grado di contaminare terreni e falda acquifera, di conseguenza l’intera catena alimentare. Lavori stoppati dunque e indagini della magistratura al via.
L’allarme ambientale risuona dalle pagine dell’Espresso e apre voragini buie sull’operoso nord est italiano. Che i cantieri delle autostrade venissero usati come discariche abusive era un sospetto che circolava già da anni – scrive il settimanale – i primi a intuirne le potenzialità erano stati i camorristi casalesi: nei terrapieni, infatti, si può infilare ogni genere di detrito, lecito o meno lecito, senza che venga alla luce mai più.
E le peggiori ipotesi hanno purtroppo trovato riscontro nella realtà tra Torri di Quarterolo e di Pojana Maggione nel vicentino dove di notte, costantemente, un via vai di camion si occupava di scaricare ondate di materiale, spianato il giorno seguente dalle ruspe per disperdere sostanze e detriti nel terreno. Un dramma ecologico, praticato sotto gli occhi di tutti, che vede coinvolti anche i mezzi di due note società italiane: il Gruppo Locatelli, già al centro di indagini per episodi analoghi, e la Serenissima Costituzione Spa.
Da dove vengano i detriti è ancora da chiarire. I camion sono tutti targati Crotone e Napoli. Alcuni hanno le insegne di una ditta trevigiana coinvolta in traffici di rifiuti ma si sospetta che la maggioranza di scorie derivi da una grossa acciaieria alle porte di Vicenza, la Beltrame Spa, come recita testualmente la denuncia riportata dall’Espresso. Alcuni altri potrebbero provenire invece direttamente dalla Campania, forse da un vecchio stabilimento chimico.
E l’allarme non tocca solo il Veneto. Per la stessa motivazione sono stati messi sotto sequestro anche i cantieri della Bre.Be.Mi, l’autostrada che dovrebbe collegare Brescia e Milano senza passare per Bergamo. Anche qui, sotto le carreggiate, sarebbero stati accumulati scarti di fonderia.
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