Riflessologia plantare: cosa cura e come funziona

Dal mal di testa ai dolori alla schiena. I benefici di una medicina complementare che ha 5mila anni di vita. Con nuove ricerche molto promettenti

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RIFLESSOLOGIA PLANTARE

Aiuta contro l’insonnia, la depressione e le intolleranze alimentari. Può avere effetti benefici per i dolori alla schiena, al collo e ai muscoli. La riflessologia plantare ha origini molto antiche, ma negli ultimi tempi gli studi scientifici confermano la sua validità e ne hanno rilanciato l’uso. Anche per rallentare malattie molto gravi come l’Alzheimer e il Parkinson.

COS’È LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE

La riflessologia plantare è una medicina complementare, con la quale si utilizzano alcuni punti della pianta dei piedi, con un’adeguata pressione oppure con un massaggio, per ottenere benefici e alleviare disturbi o patologie presenti in altre parti del corpo. In pratica, le riflessologie sono la proiezione di tutto il corpo su una determinata parte di esso.

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STORIA DELLA RIFLESSOLOGIA PLANTARE

Le antiche popolazioni indiane e cinesi avevano già intuito 5.000 anni fa il potere del massaggio su specifiche aree corporee per il controllo del dolore. Intuizione fatta propria dagli Egiziani, che la tramandarono nei secoli. Fu, però, solo motti secoli dopo, nel 1861, che un neurologo britannico, il dottor Henry Head (nella foto), dimostrò l’esistenza di una relazione neurologica tra la pressione su alcune parti del corpo e gli organi interni.

COME FUNZIONA LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE

La riflessologia plantare funzione con questo principio di base: sul piede di destra risiedono le zone riflesse degli organi che si trovano nella parte destra del corpo; sul piede di sinistra, invece, ci sono le corrispondenze con gli organi che si trovano nella zona sinistra del corpo. Esempi: massaggi e stimolazioni sul piede sinistro possono avere effetto sulla milza, sul fegato, sul cuore e sull’intestino; sul piede destro, invece, i riflessi andranno a beneficio del polmone destro. Inoltre secondo la riflessologia plantare, il piede di sinistra indica la sfera familiare, degli affetti e delle emozioni. Il piede di destra indica invece l’ambito sociale e professionale.

CHE COSA SI PUÒ CURARE CON LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE?

Con la tecnica della riflessologia plantare si possono affrontare diverse patologie. E in particolare:

  •  trattamento del dolore oncologico
  •  artrite reumatoide
  •  ansia e stress
  •  cefalee
  •  nevralgie e neuropatie

 A COSA SERVE LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE?

Una ricerca scientifica sulla riflessologia plantare, condotta dal Centro di Neurostimolazione dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, e pubblicata sulla rivista Neurological sciences, ha dimostrato che questa stimolazione dei piedi ha un effetto sul flusso di informazioni nervose, sia a livello cardiaco sia a livello cerebrali. E dunque la riflessologia plantare migliora la concentrazione e la memoria, aiuta per:

  • depressione
  • disturbi del sonno
  • dolori neuromuscolari
  • dolori alla schiena
  • dolori al collo
  • problemi del metabolismo
  • intolleranze alimentari
  • reflusso gastroesofageo
  • cattiva digestione
  • gastrite
  • colite
  • stitichezza
  • addome gonfio,
  • riequilibrio del senso di fame
  •  disturbi del ciclo mestruale
  • amenorrea e dismenorrea
  •  disagi della menopausa
  • aumento di peso
  • stanchezza cronica
  • piedi e gambe gonfie
  • alluce valgo

RIFLESSOLOGIA PLANTARE E INSONNIA

Un’indagine trasversale del 2022, che mette insieme alcuni tra gli studi più recenti sulla riflessologia plantare, curata in Gran Bretagna da Judith Whatley della Cardiff School of Sport and Health Sciences e da Joanne Perkins (Swansea University, in Galels) e Carol Samuel (University of Portsmouth), nel confermare una serie di vantaggi  già noti, sottolinea l’aiuto di questa tecnica manuale per curare l’insonnia e l’emicrania. Probabilmente i risultati sono legati al fatto che la riflessologia plantare allevia lo stress, ha un effetto rilassante e favorisce la normalizzazione dei vari sistemi dell’organismo.

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RIFLESSOLOGIA PLANTARE E PARKINSON

Proprio grazie agli effetti della riflessologia plantare sul cervello, la nuova frontiera degli studi su questa medicina complementare si è concentrata su possibili benefici per i malati di Parkinson. Sul sito dell’Humanitas sono riepilogati alcuni di questi vantaggi. La stimolazione dell’avampiede, bilateralmente, provoca, per esempio, un miglioramento della deambulazione dei malati di Parkinson già nelle 24 ore successive al trattamento. E questo potrebbe portare a una riduzione dei farmaci, costosi e carichi di controindicazioni, che oggi vengono utilizzati proprio con l’obiettivo di migliorare la deambulazione. Farmaci, tra l’altro, con un’efficacia molto più lenta e limitata nel tempo rispetto alla riflessologia plantare.

QUANTO COSTA LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE

La riflessologia plantare ha costi che variano, e di molto, sulla base della variabile del luogo dove si svolgono i trattamenti. Il costo di una seduta in studio, per un’ora, è tra i 40 e i 50 euro. Per lo stesso tempo e per lo stesso trattamento si sale a 90-100 euro nel caso di una seduta a domicilio. Nelle fasi acute si possono fare anche tre sedute alla settimana; per il mantenimento, invece, sono sufficienti una-due sedute ogni sette giorni.

RIFLESSOLOGIA PLANTARE NON SOSTITUISCE IN MEDICO

La riflessologia plantare di fatto non ha alcuna controindicazione significativa. Se non l’abuso che se ne può fare. L’importante è sapere che non sostituisce né la pratica medica né tantomeno la terapia.  Non solo. Non ha una funzione diagnostica e non può entrare in conflitto con la terapia indicata dal medico curante.

COSA INDICANO I COLORI DEI PIEDI?

Il colore del piede può essere indicativo. Il piede sano, infatti, dovrebbe essere sempre di colore roseo. Se i colori sono diversi, invece, potrebbero esserci specifici problemi in alcune zone del nostro organismo.
  • Un piede molto arrossato suggerisce qualche controllo cardiovascolare.
  • Se il colore tende al giallo, è bene stimolare pancreas e intestino.
  • Se la tinta dominante tende al bluastro, allora c’è da controllare i reni.

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